Pègaso - anno III - n. 10 - ottobre 1931
Pio IX e Pellegrino Rossi 411 · ben guarda, riconosce non solo il Piemontese, ma, a certi modi di dire, il genero d'Alessandro Manzoni. Così. gl'ingegni fatti pos– senti dalla virtù possono, per vie tanto più sicure quanto son più remote, sulle anime più lontane e sugli avvenimenti estrinseci della vita. Pio nono non era né sordo né indocile, anzi troppo pieghevole forse; e soffri sul primo gli avvertimenti d'ignoti, di sospetti; sof– friva la presenza assidua d'uomini ch'egli sapeva avversi, e che pur con la vista gl'irritavano i nervi. Altra considerazione che lo purga da taccia di perfidia, si è, ch'egli non ha promesso più di quel che , ha attenuto, anzi talvolta i fatti avanzarono, e talvolta contrad– dissero in meglio la parola. Le riforme (diceva egli al Betti 1 ), onest'uomo, e non invasato d'cLmmirazione stupida), le riforme si faranno a poco a poco tutte: poveri figliuoli, e' n' han di bisogno. Ma il tempo a lui, prete tranquillo, e cardinale agiato, e troppo italiano anche in questo, il tempo a lui era nulla; ed intanto i casi incalzavano precipitosi. La rivoluzione pacifica eh' e' voleva, per non da,r luogo a brame importune e pretesto a querele malevole, do– veva essere continua, instancabile. E' si ferma, è sospinto; vuol resistere, è rovesciato. Ohe i popoli avrebbero fatto meglio a dige– rire le poche facoltà avute, e a mostrarsene degni, prima di chie– derne altre e altre a,nc6ra, lp provano i mali sopravvenuti. Lo sto– maco affamato chiese più cibo di quanto poteva tenere, e rigettò anco quel primo, lo rigettò con affanno, e gli spettatori n'ebbero vista schifosa e mh,erabile. Con ciò non intendo che tutta la colpa sia pure di quella piccola parte di popolo la qual si mostrò ingorda ; e dirò qual mi pare che sia dal lato di Pio nono la colpa. Ma pa– ragonatelo agli altri Principi, e dite quanti. migliori di lui; para– gonatelo al Re di Prussia, che intende anch'egli essere alla sua ma– niera Papa, che non trovò la sua n3:zione qual trovò Pio nono la sua, che non la riscosse così, e che ora dice con semplicità tedesca di voler ritornare sùl vecchio. Pio nono e il Granduca di Toscana amavano la libertà a cose quiete, la riforma in carrozza o in portantina o sdraiati; il passo affrettato degli avvenimenti li turba. Pio, incerto e timido per na - tura, finché si sente dire bravo, ha coraggio; datogli sulla voce, si smarrisce. E coloro che turbavano col tumulto i gracili suoi con– sigli, dovevano, se non a lui, riguardare a, sé stessi. 1Ma la debo– lezza da lui mostrata dà loro animo a farlo parere sempre più debole : ed egli che non ,orrebbe parer di concedere a forza, non sa disdire animosamente e per tempo quello a che la sua coscienza ripugna. E principi e privati, ma segnatamente principi, dovreb– bero pensarci bene innanzi di dire ad altrui: voi non andrete più in là; di dire a sé stessi : noi non andremo più in là. Pio fa ap- 1) Salvatore Betti, che era membro del Consiglio di censura. 1bliotecaGino Bianco
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