Pègaso - anno III - n. 10 - ottobre 1931

Pio I X e Pellegrino Rossi 407 riti popolari ed austeramente umani del grande d'Assisi 1 ). Nel– l'atto dello squittinio il Mastai, quando si fu al trentunesimo voto, presentendo il vero, sopraffatto da angoscia più che da gioia, pregò il Cardinale che leggeva i nomi, smettesse. Saputosi Papa, svenne ; già vittima. E nelle satire nelle quali Roma sfogava la serva libertà della parola, il Masta.i era tra gli altri distinto con la lode di buono 2 ). Principe, non ismesse le sue abitudini di prete, l'ora di medita– zione quotidiana, le preghiere orate con lagrime, il vitto parco, il levarsi innanzi le cinque. Le cinque dico alla maniera francese, la , quale egli volle introdurre in Roma, dove tuttavia contavansi le ore alla vecchia, e dove i libri del Galileo erano di corto stati tolti dall'Indice. Affabile al povero, che poteva fermarlo tra via (cosa inaudita, perché i Papi con l'acquisto della tiara perdono l'uso de' piedi) ; ogni giovedì dava udienza, e i lineamenti piacenti del viso onesto, tra mesto e sereno, il sorriso sincero, lo sguardo buono, ·1e parole mansuete, ad ora ad ora calde, nrgute talvolta, senza eloquenza ambiziosa, (interpretate allora con la benignità dell'am– mirazione, come si fa de' bambini soverchiamente amati), i modi di gentiluomo, ma semplici e famigliari, gli affezionavano gli animi. Ho detto ch'ìn lui era un Vescovo non volgare: ma le anime volgari giudicano con la propria misura ogni cosa; e se questo non fosse, non sarebbero volgari. Alcuni pochi ne diffidavano e lo disprezza– vano perché prete; l'aspettavano al varco per coglierlo in fallo: altri più lo volevano di viva forza liberale alla loro maniera: altri onestamente creduli ne facevano un genio, IMa se tale, non sarebbe divenuto sotto Cardinali tali né Papa né Cardinale né Vescovo. E fosse stato anco un genio, gli conveniva trovare aiutatori ed inter– preti; perché l'uomo che sorge solo, solo si rimane, e cade assai volte o deserto o calpesto. In ogni educazione e privata e pubblica importa conoscere lo strumento che s'ha tra mani, e chiedergli quel suono ch'ei può dare, e non altro; e prima d'ogni cosa saperlo suonare. Pio nono che in gioventù amava il flauto era un flauto egli stesso ; vollero farne una tromba; e perché non suonava da tromba, ne fecero un regalo al Radetzky. Pio nono, dicono, non era pari all'altezza de' tempi : ma quanti pari ? E poi che cosa è co– desta altezza de' tempi? Io veggo un secolo tutto di mezze volontà e mezze idee, nel q1rnle, come in tutti i secoli che ha fatto Iddio, 1-1on 1) Il cardinale Lodovico Micara era l'esponente dell'opposizione al passato re– gime gregoriano. Preconizzato papa, si vuole che alle acclamazioni augurali che lo salutavano quando· entrava in conclave rispondesse: « Popolo, guarda bene! Con me non ti mancherebbe né farina né forca ii. 2) Sui primi tempi del pontificato, a satireggiare le incertezze di Pio IX era corsa questa pasquinata: Pio nono, Sei buono, Ma-stai; e il Belli ne aveva dipinta l'indole bonaria nel noto sonetto Er Papa pacioccone.

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