Pègaso - anno III - n. 10 - ottobre 1931

406 N. 'l'ommaseo - -- ------------------------- chi ama conoscere l'Italia, dee studiarla lì più che altrove. Il ,Mastai ,chiese essere guardia nobile di Pio settimo, e non poté: questo piccolo fatto ritrae e le disposizioni e la vocazione dell'uomo. Amò la musica· ebbe giovanezza pura con un amore degno d'anima ' ' . d. pura; e poi lasciò il mondo e si diede di cuore a Dio. V'è chi ice che i suoi non l'ama,ssero, e avvisassero gli ammiratori a diffidare di lui, o conoscessero veramente in esso difetti non noti fuori, o fossero stizziti ch'e' non facesse per essi quanto più Papi vitupero– samente fecero pe' loro parenti: ch'anzi uno de' suoi nepoti fugasti– gato da lui con correzione pubblica. Disse nel diciannove privata la prima messa nell'Ospizio di quel Giovanni Borgi muratore 1 ) della cui nobile carità assunse il retaggio. Nel ventitré andò uditore del Vicario inviato al Ohilì : e cosi conobbe un po' dell'America e della schiatta spagnola e de' paesi ribelli. Nel venticinque resse in Roma l'Ospizio di San Michele, 'destinato ad ammaestrare i figliuoli del povero in arti non tutte da poveri; il quale Ospizio potrebbesi forse rendere meuo disprndiosamente magnifico e più fruttuoso. Nel ven– sette Arcivescovo di Spoleto, nel trentadue d'Imola, Cardinale nel quaranta, si dimostrò sempre uomo di viscere caritatevoli verso gl'infermi, i bambini abbandonati, gli studenti indigenti. L'amore provato in gioventù, la tempera mala,ticcia per convulsioni epilet– tiche, il breve abito preso degli esercizi mHitari, il viaggio d' Ame– rica,, la lettura ch'e' faceva di giornali e d'opere politiche e religiose proibite, l'essere uomo di provincia, lontano dalle vili furberie della Corte, e vergine della politica triviale, facevano di lui un Vescovo non volgare, ma non potevano farlo né Cardinale innovatore né Pontefice agitatore. Altri vuole che nel trentuno e' facesse carce– rare taluni degli autori del moto : ma pare piuttosto ·s'interponesse tra il Tedesco e loro per risparmiare stragi inutili e senza onore. Altri l'accusa dell'aver favorito a Imola i Centurioni, accusa non confermata da' suoi stessi nemici. Altri lo lod.a (e quest'è credibile) dell'avere arso una lista che gli fu presentata di spie. L'uomo,.qual ch'e' si fosse, era fatto nel quarantacinque, dopo la· lettura del libro di Massimo d'Azeglio intorno alla condizione de' paesi tenuti dal Papa 2 ), e dopo la trista esperienza de' mali originati dal papale governo. foa,spettata a lui come agli altri :iopraggiunse la sua ele– zione in Pontefice, nella, qua,le il Rossi, almeno per esclusione d'altri più sospetti, ebùe parte, il Rossi che doveva in mercede averne la morte. Ci ebbe pa,rte maggiore il Micara co' suoi motti in conclave, con lo sdegnoso suo zelo, cappuccino che fatto Cardinale pareva avesse assunto dell'a,crimonia, de' Domenicani, ma teneva degli spi- 1 ) L'Ospizio detto di 'J.'ata Giovanni. 2 ) Il libro Degli ultim,i casi di Rornagna, che peraltro il Mastai non poteva aver letto nel '45, poiché fu pubblicato solo nel marzo del '46. BibliotecaGino Bianco

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