Pègaso - anno III - n. 10 - ottobre 1931

Tesori nascosti 401 questo mondo, non si sa mai niente. Del resto, poi, basta avere la coscienza tranquilla. Insomma, era un luogo strano, quello. La soHtudine completa, l'abbandono, la stessa mancanza di vegetazione, di uccelli, di bestie sia pure selvatiche, lo rendevano più desolato e inquietante. Quel fischio medesimo, che per fortuna non si ripeteva, era forse il la– mento di un masso che si sgrétolava, o davvero di qualche fantasma che attraversava a volo la notte della montagna. E d'un tratto, mentre stava per coricarsi, anche lui vestito, sd lettuccio di una delle camere del piano superiore, - forse la ca– mera della Rignorina Gilsi, - l'ingegnere ebbe per la terza volta un senso di paura, quasi di soffocamento. A dire il vero la cameretta era triste, polverosa, con un odore d~ chiuso e di naftalina che destava voglia di starnutare: egli quindI aprì la :finestra, e vi rimase davanti, con un grande sfolgorio di argento e di zaffiro negli occhi. E non per romanticheria, ma per una forza interiore che d'improvviso lo sopraffaceva come un av– versario abbattuto che d'un tratto si solleva e si getta inesorabile sul vinc_itore, pensò alla sua :fidanzata. Era un vecchio amore, che molte vicende, - la guerra, la povertà della donna, la poca fortuna di lui in tutte le sue imprese, - avevano annacquato, sbiadito, ma non spento. Ella aspettava: egli voleva mantenere la sua promessa. Quando aveva parlato al vecchio Gilsi di una famiglia da crearsi, per la quale vivere e lavorare, non intendeva di mentire. Solo c'era stato, da parte di entrambi, scambio interessato di persona. Ma adesso, tutte le cose strane che affiorava.no come segni fatali sul ricordo di quella giornata, in apparenza limpida e di buon augu– rio; e quel fischio, e i fantasmi che in verità si annidavano all'om– bra di ogni sasso, in quel mondo pietrificato e morto come quello della luna, ov'egli si trovava quasi senza volerlo, tutto infine gli ri– destava la coscienza del proprio doYere. Andò a letto con la :finestra socchiusa : non aveva nulla da te– mere anche lui; deciso di ripartire all'alba, di mandare un bel re– galo alla signorina Gilsi e scriverle che non aveva la possibilità di acquistare la miniera. GRAZIA DELEDDA. 26. - Pèqaso.

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