Pègaso - anno III - n. 10 - ottobre 1931

500 R. BALSAMO CRIVELLI, Oammin lungo muove, e ogni lustrino al sol lampeggia e ride, come sa chi lo vide. Un ,Sacchetti ascoltato da un orecchio .sensibilissimo, quel garbo, quella gentilezza, e il piacere d'aver gentilmente detto. Umana poesia-, in margine, colta, quando meno ce1 lo saremmo aspettato, come un premio da chi ha tanto assaporato le parole. Egli è proprio l'allumina-tore che sulle grandi pagine antiche ha voluto lasciare i segni della sua timo– rosa destrezza. Direi anch'io : E .... Non so che sentimento me ne viene, ed alla fantasia non so cbe odore di muffa, ché le carte ne son piene. .... vedo star chinato quel pittore che fece le vezzose immaginette e tratto tratto intigner nel colore. Si, odore di muffa, e una certa vita _artificiata, che non manca d'un suo segreto piace~e. GrusmPPE Dm RoBIDRTis. GIOVANNI CoM1sso, Questa è Parigi. Con, illustrazioni di Filippo De Pisis. - Ceschina, Milano, 193~. L. 12. Ho visto barbe famose di scrittori, giornaEsti rotti a tutte le prove, le più intrepide penne stilografiche impensierirsi sul serio all'idea di dover andare a Parigi. Il «pezzo» da Parigi è ormai la pfova_più peri– colosa, per gli scrittori alla giornata. Tutto è stato detto; il controllo è facile perché la strada che porta alla metropoli è battuta da letterati e da idioti quasi quanto quella che mena all'inferno ; i confronti coi ro– manzieri, i novellieri, i giornalisti e i poeti dell'ultimo cinquantennio, sono pronti e inevitabili. Sei venuto al paragone ! E che cosa farà il ta– pino in tanto cimento? C'è chi all'improvviso si dà l'aria saputa di colui che ha già visto e letto- tutto, e caschi il mondo non si meraviglie~à mai di nulla; chi invece si propone di ricomincia.r doocapo e di meravigliarsi di tutto; altri disdegnerà la Parigi nota, ed eocolo che cammina sui ra– soi, si arrampica sugli specchi per distillare la quintessenza di una Pa– rigi inedita. Per un verso o per l'altro, Parigi è oggi un tema che mette soggezione e leva naturalezza a qualunque scrittore. Anche perciò piace questo quaderno parigino di Giovanni Comisso, Questa è Pa;nigi. Fa eocezione. Comisso non ci era apparso mai più na– turalmente se stesso di coStÌ.Tra lui e la città l'intesa è stata pacifica, e perfetta; quasi e,sistesse già in lui un'affinità elettiva, una premessa di natura. Naturalmente quella di Comisso non.è mica tutta, Parigi; Ina nel mare magno della città egli ha saputo ritagliare le strade le botteghe BibliotecaGino Bianco

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