Pègaso - anno III - n. 10 - ottobre 1931
490 E. Sacchetti sempre una posizfone ~emica nei campi della politica e della morale) con. una sciabolata di luce come quella dei proiettori che cercano nel cielo buio. Come ogni stile anche questo nasce da un sistema di necessità e questi disegni hanno una funzione speciale. Non vi piace, non vi inte– ressa questa funzione giornalistica del disegno ? la discussione è finita. Vi interessa? Allora dovete riconoscere che Forain è un maestro. E come tutti i maestri. anche lui ha i suoi bravi scolari che hanno appas– sito, a forza di brancicarlo, il fiore della sua originalità. Perché anche di questo bisogna tener conto nel giudicare un artista morto ieTi, che è quanto dire un artista il quale non ha avuto ancora il tempo di resuscitare. Giacché tutti gli artisti morti, anche i mediocri, - anzi questi prima degli altri, - rialzano il capo dalla tomba, per ricorrere in appello, e chiedere anche la revisione di quel processo un po; affrettil'to che, si fa semp re ài mo rti appena sono morti. E non è detto che faccian sempre bene a rialza.re il ,capo e che sien poi contenti del nuovo giudizio. Ma fino d a ora po s-siamo affermare senza tema che i pos,teri e quelli che hanno la smania di fare il postero anticipato abbiano a darci una s-mentita, che Forain è stato un magnifico giornalista. Scoppia l'ajja;ire Caillaux-Calmette e sùbito si scatena la battaglia ·giornalistica. Ha armato Oaillaux la mano della moglie ? È Caillaux un volgare assassino o un uomo-belva, sul tipo di quelli della Rinascenza? È l'innocente vittima d'una moglie scervellata e isterica ? Forain disegna una tomba, di quelle colla lapide per terra, a pendìo, e sulla lapide pianta dritto in piedi Oaillaux che dice: « Mais c'est U/11, magrllifi,qiie tremplin! )). Quella tomba col marmo inclinato somiglia a un trampolino, uno di que,i trampolini delle palestre ginnastiche che permettono di pren– der meglio lo slancio per il :salto. Qaillaux constata soltanto che quella tomba somiglia a un trampolino e può servire da trampolino. Nient'altro. Non si può essere più spietatamente precisi e anche discreti e circospetti nel formulare. la diagnosi psicologica di un uomo come Caillaux e nel giudicare una società come quella francese d'allo:ca. ,Sono passati ven– t'anni e in questi vent'anni tutto ba dato ragione a Forain. Ecco la guerra. Siamo, se non erro, nel primo anno. Forain disegna due poilus che guardano una rozza croce di legno con sopra il casco del caduto. Lì sotto c'è un compagno mo,rto e, uno dei poilus dice al– l'altro : « C'est la vie!>). Questo modo di dire, questa frase fatta, co,nsu– ma.ta dall'uso, questo luogo comune dei cervelli mediocri che serve a tanti usi e soprattutto a nasconde,re i limiti delle proprie capacità mentali, « è la vita! ll, ecco che di colpo, ma è veramente un colpo d'ala, acquista una efficacia novi!jsima e rivela una grande portata filosofica. In quella pagina tutto è d'una perfezione rara: a.ffermare la nece,s– sità del sacrificio supremo per il bene della Patria poteva apparire reto– rico, enfatico e anche, a pensarci bene,, arrischiato. E Forain d'altronde vuol dire .ai francesi solt(l!Yl,to questo : ahe è necessario morire per la Patria. Vuole evitare di dire che è bello, meritorio, glorioso. Necessario, n1ent'a,ltro. Giacché vedere la, necessità è lo sforzo massimo dena co– scienza. Ma chi. dirà questo? Un l!lmile poilu. E lo dirà con un vecchio luogo comune usato e abusato: <( c'est la vie)); lp dirà senza capir~ la BibliotecaGino Bianco
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