Pègaso - anno III - n. 10 - ottobre 1931

46-1 B. O,icognani portare in fondo la gravidanza: e lui amava rligià quest'essere con– cepito quasi per miracolo, che sarebbe stato un miracolo se fosse uscito a veder la luce. Bisognava, in qualunque modo, che il miracolo si compisse: egli non poteva pensare una soluzione di– versa; e gli pareva che quasi dipendesse da lui, dal bene che egli volesse, dall'amore che egli arrivasse a volere a questa creatura perché ella riuscisse a vivere, a nascere. Nascere! Per la prima rnlta questo fatto gli sembrava grande, straordinario, portentoso. Beatrice era alzata. Finiva di vestirsi. - Alzata? Ella si voltò: aveva il consueto viso calmo: appena un po' pal– lido, e con un accenno appena d'occhiaia. Romualdo le s'avvicinò, la ca,rezzò: lei, sùbito, al solito, s'intirizzì aggrottando la fronte. Egli le domandò : · - Ohe cosa ti à detto la signora Iginia ? - Domando a te che cosa ti à detto. Romualdo restò sconcertato. - A me à detto che ài bisogno d'un grande riguardo, d'un ri- poso a,ssoluto : a letto sarebbe l'ideale. - E poi? - Ohe io faccia venire tua madre. - Anche! Beatrice riprese a vestirsi in silenzio. Romualdo si trastullava coi ninnoli che erano sul piano della toilette. - Ai sofferto _? - Ò goduto. - Perché questo modo, Bice? Ella si sentiva spezzar dentro: oh! potere sfogarsi e singhioz– zare e gridare. Un crampo nel ventre la fece raccogliere e irrigidire e stringer i denti e serrare le palpebre. - Perché questi modi? RP io ò qualche colpa .... - Ohi dice che tu abbia delle _colpe? Nessuno à delle colpe. ·La colpa è mia, d'esser fatta così. - Ohi è che te lo rimprovera? - Io. - È una cattiv~ria verso te stessa. Avresti ragione se qualche- duno ti rimproverasse, ti facesse un carico ... : - Mi si dovrebbe fare anche un carico ... . - Ma se l'escludo! Non essere ingiusta, non esser cattiva verso te stessa. · -· - Neanche di me son padrona, non son dunque padrona nean– che di me? · Ella s'era eccitata e aveva pronunziato l'ultime parole con un tremito nella voce, un tremito affannoso e desolato. BibliotecaGino Bianco

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