Pègaso - anno III - n. 9 - settembre 1931

Villa Beatrice Solito tono a asciata. Il marito non insisté, e tornando con gli occhi a Pierino : - Oosì abbiosciato ! Per una percossa a un ciglio ! Poveri se– dici anni! Sembri da raccattarti col cucchiaino. Tutti a· ridere. Pierino si staccò dal buffè come uno che com– pia un atto disperato di coraggio ; e andò al suo posto, a fianco di R~mualdo, per servire via via che il padrone avesse mesciuto. Quando posò la scodella davanti a Beatrice, ella gli alzò gli occhi in faccia, sorridendogli; ma restò turbata dall'espressione che c'era in quel viso e richinò il capo pensando: perché quel viso scon- volto ? quello sguardo angosciato, quei labbri tremebondi ? - Quando Pierino ebbe finito il giro, nell'atto in cui riprendeva la zuppiera vuota, Romualdo gli prese un braccio, e avendolo quasi a faccia: - Fammi un po' vedere .... Ti fa male anche quell'altr'occhio? Perché chiudi anche quello '? Aprilo. Pierino obbedì. Piangeva. Romualdo non disse nulla. Gli lasciò andare il braccio, e chi sa perché, si voltò a guardare Beatrice ..Codesto non sfuggi a Pierino: e n'ebbe spavento: gli si gelò il cuore. Ma di là, nelle stanze di là, nel tinello, in cucina, il supplizio per il ragazzo era anche più acerbo. C'era la Teresina ed egli in· contrava gli occhi di lei, sempre, per tutto, fissi su lui, che gli dicevano : « Tutti l'ànno a sapere)). Il suo primo pensiero, dianzi, appena chiusosi in camera, eTa stato di non uscir più, di non farsi vedere più .... Poi, che cosa fosse passato nella sua mente non avrebbe saputo dirlo : s'era buttato bocconi attraverso il letto e era rimasto cosi finché non aveva sen– tito un batter di nocca e la voce della zia : - Perché t~ sei chiuso? È mezzogiorno .... C'è ancora da ap– parecchiare. E aveva stupito d'essersi a quella voce rialzato tranquillamente come se nulla fosse successo - s'era sentito soltanto un occhio gonfio .... già; per aver picchiato nella ringhierl;li - s'era tranquilla– mente ripettinato davanti allo specchio - quell'occhio era gonfio dimolto - s'era infilato gli stivaletti buoni, la giacca a righine, i guanti bianchi, aveva levato il segreto, era uscito nell'andito disin– voltamente. Ma nell'andito aveva trovato Guglielmo : e Guglielmo gli aveva fatto una sghignazzata in faccia, che il sangue gli s'era rimescolato. E quant'era successo, come era stato sorpreso, gli era a un tratto tornato presente più vivo, come ritorna più viva, a ri– pensarci, la scena in cut uno è stato còlto in peccato: il peccato appare come d'un altro, è veduto con gli occhi d'un altro: e il pec– cato visto con gli occhi d'un altro è ben diversa cosa del peccato "blioteca Gino Bianco

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