Pègaso - anno III - n. 9 - settembre 1931
316 B. Oicognani quale pareva agli occhi di noi mentre lo commettevamo. Pierino si rivedeva: e era invaso da uno sgomento pazzo. In quel momento stesso era passata la Teresina: « Tutti l'ànno a sapere, tutti l'ànrto a sapere>>. E senZi:lidargli tempo di rifia– tare, era corsa via mentre la voce, di là, della zia Raffaella chia– mava : « Pierino ! Pierino ! )). La Teresina diceva così a posta per farlo star male: sapeva benissimo che era una cosa da tener segreta per riguardo alla padrona : un riguardo che tocc.ando il sesso, interessava .anche lei; ma Pierino non era in grado di ca– pir codesto. Tutti avrebbero saputo .... - Dio ! che ti sei fatto ? _Dunque la zia, lei, non sapeva ancora nulla. . - Perché non me l'ài detto prima? E la, Teresina, anche lei, perché non mi à detto nulla? Ohi son io? Ohi sono diventata, io, in questa casa? Ora mi sente!.:· E lo sgomento mortale era tornato a hlvaéler Pierino. Ohe cosa sarebbe venuto fuori da codesto colloquio ? Conosceva le due donne : tutto sarebbe venuto fuori. E quando la zia avesse saputo, lui non avrebbe avuto più cora,ggio di vivere. Allorché tornò con la zuppiera vuota, la zia e la Teresina par– lavano a voce bassa, concitatamente, da una parte del tinello : al suo apparire egli eboe l'impressione che deviassero il discorso. In cucina, c'era al fornello l'Ersilia, la figliola minore del giardi– niere, una ragazza formosa con di gran capelli neri e certi cigli lunghi neri. All'arrivo di Pierino si voltò con uno sguardo e un riso che a lui sembrarono canzonatori : egli sentì mancarsi il pavimento; ma era vicino alla tavola e vi s'aggrappò. Non aprì bocca. In quell'istante rientrava là zia : egli la sentì alle spalle : s'aspettava che· gli battesse sopra le spalle una mano; invece : - Quell'occhio ti deve prop,rio dolere dimolto. L'Ersilia che accomodava nel vassoio la pietan·za da portare in tavola, scoppiò in una risata. - È una cosa da ridere'! Ecco le r,agazze: come sono fatte. Quando uscì di cucina ç.ol vassoio, Pierino aveva già preso la sua decisione. E la decisi one g li dava coraggio, gli dava la forza di fare l'indifferente. Non c'era più rimedio. « Tutti l'ànno a sapere, tutti l'ànno a sapere>>. Prima di sera l'avrebbe saputo anche la zia; il padrone. di già sospettava qualcosa : avrebbe finito anche lui col sapere. Non c'era che un rimedio solo: non c'era che quell9. Avevano preso il caffè. I ragazzi - chi li aveva potuti tenere ? - s'eran trascinati via con loro anche la zia Milla che veramente sa– rebbe rimasta volentieri a fare un po' il chilo. Beatrice era salita su BibliotecaGino Bianco
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