Pègaso - anno III - n. 9 - settembre 1931

Pel teatro lirico 309 facilità vengono spalancate le porte dei teatri lirici: opere nelle quali del wagnerismo, per fortuna, non è ormai più traccia. Ed ora per tornare a quanto dicevamo in principio non pos– siamo che augurarci una cosa: un cambiamento radicale di indi– rizzo, per quanto riguarda la scelta delle opere nuove. Del pub– blico che rion vuol sapern(} di cose che vanno al di là dell'ordinaria amministrazione, noi non dobbiamo fare troppo contq_: il pubblico. si abituerà alle cose nuove molto più facilmente di quanto si possa immaginare: l'importante è che dirigenti, commissari, esperti, eli– minino inesorabilmente dai nostri teatri le opere della palude. Gli artisti di spirito nuovo e giovane hanno maggior diritto alla vita di quanto non ne abbiano gli eterni é scialbi imitatori, ed oggi pur– troppo è agli imitatori che vengono fornite tutte le possibili e im– maginabili facilitazioni. Continuare di questo. passo significhe– rebbe togliere l'ossigeno al teatro lirico, opporsi con tutti i mezzi alla formazione di un'arte musicale tipica del nostro tempo. Quanto è stato fatto per la pittura e per le arti plastiche è ne– cessario che venga fatto anche per la musica. Altrimenti la crisi del teatro lirico diventerà davvero una crisi mortale. !MARIO LABROCA. Bibloteca Gino B'anco

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