Pègaso - anno III - n. 9 - settembre 1931

Da vecchi taccuini 303 Uomini che mi danno il malessere. Deboli uomini, inerti e pal– ~lidi, sta.nchi dell'opera che non han prodotto, della vita che non han dominato. Con inflessioni dolci di voce, dolci e inutili, con curvate spalle e mani biànche e sorrisi di larve. La signora M. è triste perché nessuno ha più bisogno di lei (tre figli grandi ed accasati): - Al più servo come un en tous cas. - E la signorina L. obbietta: - Ma, e io, non sono stata tutta la vita un en tout cas ? M.lle T., zitellona, desidera da molti anni .di fare una collezione di fotografie di tutte le Annunciazioni .... Qualcuno oggi m'ha detto: - Tu, non arriverai mai a disprez– zare gli uomini? Il cielo era mite sopra di noi, e qualche pianta stormiva alta. In fondo luceva un lago. - Questo «qualcuno)) ha cari occhi, grigie pietre fulgide; questo « qualcuno )) nega di volermi bene. · È nato con l'istinto che a me manca, della difesa. M'ha detto: - Gli uomini, se tu sei pietosa, ti deridono e ti schiacciano. Tu trovi in loro sempre q11,alcosa che li assolve. No! Condannali, dan– nali, essi non sono che pasta di malvagità. Di' loro ferocemente che ti fanno ribrezzo, tutti, e allora ti stimeranno, per paura. Il suo sguardo implorava. Da ragazzo era un timido, un sognatore. Poi, andato nel mondo, volle vincere quepa sua selvatica in– dole, si mescolò nel folto delle città. Egli ha un bel sorriso su denti bianchissimi, piacque e fu bassamente invidiato, si rifiutò allora di soffrire per gente vile, e· imparò a mentire. Come sa mentire bene ! Quando egli mi sbalestra ai due poli d'una non so se evidenza o irrealtà, mi fa credere ad un fatto e poi al suo rovescio, presti– gioso, io non ho tempo di sentir freddo all'anima, o quasi mai, tanto_ quella sua arte simulatrice ha del divino, remota fantastica– mente dalla umile irrimediabile sincerità della mia natura. Ma se lo sgomento mi coglie, maggiore dello stupore, ecco i cari occhi di lui lampeggiano,.crudeli, obliosi d'ogni inganno, e crudele la voce inveisce : - Vedi ? Sei inerme ! Oggi sono scattata : - Ragazzo. che cosa è la vendetta? Ritorsione del dolore, molti– plicazione del male. Vorrei legarti questi polsi, e tu sentissi qual'è la forza che sola fa grandi, _ragazzo ! ·

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