Pègaso - anno III - n. 9 - settembre 1931
11fai più 299 Ma dQpo, quando non si vedevano nemmeno sventolare i fazzo– letti, allora le lasciò correre libere. Mai più, mai più. Perché viaggiare, perché muoversi, perché ri– oominciare a vivere ? La morte veniva con lui, non iSoltrunto nella carne, più addentro 111el seg·reto dell'anima. Pure non si può pfangere a lungo, specialmente qurundo si è soli ;· il vento della corsa gli raschiava la faccia asciugando le lacrime. Che cosa straor<linaTia e bella, dlopo tamto tempo, una oorsa in automobile! La strada correva fra gli abeti, molto .stretta sul fianco del monte.; ogni pochi metri voltava qua.si illltomo a se stessa si che talvolta l'automobile non poteva oompiere il giro se non in d,ue tempi. Sensazioni dimenticate tomavano ad Attilio dan– dogli la dop,p,ia emozio111e di provarle e di riconoscerle. Ora nOlll c'erano più abeti ma castagni già molto frolllzuti in confr0111rto degli àceri del Sanatorio; una vita ricca gli veniva incontro, la vita delle perso111evive; il sangue di venticinque anni gli correva 111elle vene giovani. Gente passa nelle strade, nei pressi delle borgate; Attilio può guarda-re tutti in faocia perché qurun,dosi è guariti .è come no111 essere n;iai stati ammalati: 111ientepiù da nasco111dere,niente .di cui ver– gognarsi. , Come ! ap,pena un'ora è passata ? Sembra un seoolo che lassù ha salutato i compagni di cura; ora gli si confondono nella memoria come se avessero tutti un pallido volto comune che 1110111 si ricorda più. Da dieci minuti è i111comi!Ilciato l'orario dello sdraio in veranda. Ma Attilio fa coda allo sportello per comperare il suo biglietto di viaggio ; ecco, e deve fare U1110 sforzo perché 111essuno si accorga oomè questo gli pa,re straordinario e allegro. C'è una giovine .signora davamti a lui, sola; Attilio è contento di sentire che compera an– ch'ella il biglietto fimo a Mila.no. Sedettero nel medesimo scompartimento, l'uno di fronte al– l'altra dalla parte del :fi!Ilestrino. Ella era piacente e rosea; seria, ma forse per. giuoco : più facile doveva essere alle fresche labbra il .sorriso. - Va a Milano, Signora ? - Si. Attilio guardò fuori correre la campagna verde; era oome se avesse la mente arrugginita, 1110n ricordava più come si fa ad en– trare in discorso con una donna sola. Leggendo il nome di lei sulla valigia trasali sorridendo. - Si chiama Maria, la Signora? - Sì, perché ? - Una mia amica si chiama a111che cosi. - Stia certo che 1110111 saremo le sole, - diss'ella canzonando, ma il ghiaccio era rotto. Bianco
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