Pègaso - anno III - n. 9 - settembre 1931
F. SALATA, Oarlo Alberto inedito 367 \ Plutarco. Ultimo rifugio alla •sua anima travagliata la fede, che non l'aveva mai abbandonato. « Au reste, - scrive alla, contessa di Robi– \ lant, - je remercie le Seigneur de la nouvelle position qu'il m'a fait, la 1 C"royant la plus honorable ll. Dopo un mese, la morte. ANTONIO p ANEJLLA. FRANCESCO FLORA, I rr1;itidella pa,rola. - Vecchi e C., Trani, 1931. L. 10. Si può dire, all'ingrosso, che ogni filosofia la.sci adito a due specie d'interpretazioni. .La prima è quèlla che mira a scioglierne le pure posi– zioni dialettiche dai dati contingenti che ne hanno accompagnato la nascita, da quel fondo di preferenze istintive e irreducibili, naturali e d'educazione, che costituiscono in certo modo l'h·umus sul quale cresce e si riutre il pensiero del filosofo anche più metafisico: l'ineffabile « re– siduo ll storico che in effetti non può separarsi, se non per astrazione, dal diagramma logico d'un pensiero. La seconda specil:) d'interpreta.zioni è quelia che, inversamente, insiste proprio su quanto, in un pensiero, è meno risolubile nei suoi anonimi termini logici, ed è invece più facile ricondurre all'individua,lità d'un temperamento, o al senso specifico d'una cultura: insomma, a ciò che una volta. si diceva la « v}sione della vita J> d'un filosofo o d'una scuola filosofica. Ora è chiaro che, mentre soltanto la prima di tali. interpreta.zionri può permetteroi di scoprire le difficoltà e le contraddizioni d'un sistema, soltanto la seconda è vera– mente in grado di svelarci il senso intimo d'un insegnamento, di im– metterci, per così dire, nel suo profondo spii.rito, •scoprendocene insieme i li.miti e le oscurità. Ma, come s'è accennato, tali due specie d'interpre– ta.~ioni sono distinguibili solo in astratto. Come in realtà non può esi– stere un pensiero senza corpo, campato in una sorta d'uranio platonico o matematico, così non v'ha meditazione frammentaria, dettata dal- , l'umore e dall'occasione, ch{' noJ ponga od esiga un rapporto logico universale. In una. filosofia non è mai scindibile ciò ch'è pensato da un solo una sola volt.a, da oiò eh 'è pensato per tutte le volte e per. tutti. Con la nostra distinzione no11 l'ri fa dunque altro che indicare, tanto per intendersi, due. opposte direzioni che la critica può seguire, e di cui non sarebbe difficile indicare gli opposti esempi. Francesco Flora, nei rispetti della filosofia crociana, appartiene piut– tosto alla seconda specie d'interpreti. In altre parole, egli trascura quel– l'ordine di problemi e di difficoltù che provengono dal considerare quella dott:riina come un organismo dialettico, storicamente. determinato e su– scettibile di sviluppi, di critic]le e di correzioni, per approfondire sem– plicemente l'originale spirito, il senso individuale della realtà che in essa si esprime. Il .suo primo libro, Dal rornanticisrno al fut_urismo, si chiu– deva infatti con una appassionata apologia del Crooe, dove il filosO!fo napoletano non era, ~oltanto assunto a sommo teorico e a maestro di vita morale, ma a· momenti, pareva, addirittura ad apostolo di una nuova concezione della vita e d'una nuova civiltà.. Ma se anche tali qualifiche ibliotecaGmo Bianco
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