Pègaso - anno III - n. 9 - settembre 1931
De Régnier moralista. Le dmni-vérités, tutte intotno all'amore e alla donna, si assommano in questa: « L'égo1sme est l'état naturel de l'homme; la vanité celui de la femme)). Domina, occultò o presente, lo spirito del Duca; alcune sentenze paiono tolte, appena ritoccate, dal suo libro. Il vizio, o la nessuna virtù che si cela sotto la fedeltà, sotto il pudore, e la strana; inesplicabile cosa che sembra l'amore quando non si ama più: « Comme il est difficile de savoir pourquoi on a aimé uni:\ femme qu'on n'aime plus ! )). La Rochefoucauld, sappiamo, va anche oltre ( « Il n'y a guère de gens qui ne soient honteux de s'etre aimés, ·quand i1s ne s'aimerit plus») con un'amarezza, magari catti,va, ingiusta, per la signora di Lon– gueville, ma tutta sentita, vissuta, che non s'avverte sotto queste demi– vfrités. La misoginia è dura, fino_a.Ua grossezza, e non vi traluce una commozione, una sofferenza., sia pure antica, nascosta; nessun sospiro dal cuore o accenno di dramma, l'esperienza, è come tutta lontana, o astratta. Solo qualche volta incontriamo una verità più sottile : << Quand un homme surveille une femme, c'est qu'il a, quelque chose à lui cacher ». --– Bisogna dimenticare l'espr,essione arguta per ritenere la rivelazione-,-. ·_ giusta, come non di rado avviene per gli aforismi, le sentenze: accettare. ·· anche il concetto, il bisticcio, se fa riflettere, se invita magari a di– vagare, a contraddire. Con le due punte acute la massima tenta di stringere la verità, almeno un poco di essa, u:n lembo vistoso, brillante (una mezza verità basta al Régnier): talora il giro si chiude senza nulla avere stretto, il« jeu d'esprit)) ,è solo un « jeu de mots >> o un « bon mot », come questo che lo scrittore non ci ha voluto risparmiare: « L'anfour est éternel, tant qu'il dure>>. Per fortuna egli è poeta, e a volte anche qui si accontenta di ri- petere, ravvivare gli eterni luoghi comuni, com',è ufficio dei suoi pari: ·• « La magie momentanée de l'amour est de nous faire voir toutes les / femmes en une>>. E più felice, meglio abbandonato al suo genio: « Nous ne connaitrons peut-etre le bonheur que par son ombre sur le mur de la destinée >>.Sono i giochi, i miraggi, gl'inganni dell'amore, della vita e della morte, tra cui fioriscono i versi del poeta, le fantasie del ro– manziere, e più frequenti rilucono, svariano, iridati e leggeri, nell'altra raccolta: Do1'/JC .... Pubblicata ·a parte, in edizione ristretta e sontuosa, fino dal '27, è un regalo delicato, un'offerta di vero buon gusto, degna di un autentico signore q:ual'è Henri de Régnier. Un elegante zibaldone, ove le sentenze morali hanno una parte mediocre, fra notazioni poetiche, impressioni d'arte, di vita, cli Venezia, e ricordi: la Duse, Degas, sopra tutti Mal– larmé. Col suo dono prezioso tra la folla ignara, misogino, misantropo, pessimista, è il Maestro diletto, da cui è stato confermato nel dispregio pe1 secolo e pel volgo. Ma Régnier ha il passato, e Venezia, e Versailles: Malla'rmé ha la .pagina bianca . . Appunti di lettore, su Baudelaire, .Shakespeare, l' Horace, o Rivarol (« Il y a, chez R., une imagination dans le style 2 que n'a jamais Gham– fort. Parfois R. malla;rrwise))) si disciolgono più sovente in poesia: « Les élégies de Chénier, si voluptueuses et si ardentes, si voilées, semblenf
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