Pègaso - anno III - n. 9 - settembre 1931
344 G. M. Gatti - Il festival musicale di Oxford certe curiose applicazioni del contrappunto canonico;_ e il pi~ere del lettore si riduce se ma,i a quello tutto intellettualt\ d1 aver r.JJsolto un difficile problema. . . . . . Il Webern oggi è restato solo a difendere 11verbo o,ngmale, 11 pro-· tovang,elo del suo maestro (non oommovebitur, come suonava un motto alla corte del suo defunto Imperatore), ed è assai riispe:ttabile la sua con– vinta tenacia: altri come il Berg e il Wellesz, più artisti che teorici, banno saputo all'occasione uscir dal chiuso del sistema per respirare più liberamente e ci hanno dato, il primo quel magnifico saggio di teatro drammatico che ,è Wozzeok, il secondo i tre pregevoli epigrammi co,rali dal Pellegrino oherubioo di Ang,elo Silesio é la tragedia delle Baooanti (da Euripide) rappresentata a Vienna che non è molto. Ma quanto ai giovani, a Oxford i seguad non ci .sembrarono né numerosi né validi. Il decimo convegno sarà a. Vienna, nel giugno del prossimo anno: si presenterà allora rinforzata la falange degli estremisti di sinistra? vorranno essi impegnare l'ultima battaglia, fidaudo nel favore del pro• prio campo, come si dice nelle competizioni ,sportive, e dell'ambiente? Ogni previsione è a.rrischiata sull'esito della battaglia; dalla quale tut-. tavia non ci pare che potrà uscire mutata la direziont\ della corrente. La disciplina interiore, che si traduce nella coerenza del linguaggio, la piena libertà c1ell'espres,sione, affrancata, dai vincoli del dogma scola– stico e da quelli ancor più pesanti dell'acca-demia modernistica, e la ri– bellione netta, decisa, in tutti i giova,ni di quakhe valore, contro il gioco divenuto troppo facile, vuoto d'ogni contenuto sentimentale, privo d'ogni risonanza umana,, danno al movimento attuale una consistenza ed un senso ~he nettamente lo distinguono da, quello immediatamente prec~ dente, col quale potrebbe a prima vista .aver dei punti di contatto, che fu detto, con espressione non del tutto appropriafa, neoclassico. In questo la forma cla,ssicistica era, accolta come un'àncora, cli salvezza da quelli cui era di peso e di sgomento l'ecces,siva. libertà, come un rìfugio chiuso tutt'intorno da solidissime sbarre che isolandoli li salvasse dal naufragio: salvo s'intende acl evaderne tutte le volte ,che la bufei·a pa– reva sopita e il mare più calmo. Sonate e sonatine, sinfonie e sinfoniette, concerti e concertini, partite e 8U,ites di danze, si presentavano ai musi– ci,sti innanzi tutto come schemi pronti, come antiche provate armature da adattarsi, al più, alla misura,, un poco ridotta, degli uomini contem– poranei. (Se pur non v'era, come insinua Benjamin Orémieux a propo– sito del movimento filosofico-letterario capeggiato dal Maritain l'equi– voco, - e per nulla cattolko, - desiè!.erio ùi « se heurter à une diloipline pour retrouver la notior,, qe péohé, le prix de la sensualité et des èhose; déf endues >>). !}] soprattutto nel senso di questa. nuova- intelligente valorizzazione del contenuto, di questa volontà di ricostruzionè su di un terreno reso più fertile dai .sommo,vimenti pa,ssati, in un'atmosfora chiarificata dai re– centi temporali, che noi vediamo indirizzarsi quella che sarà nella con- creta. rea,ltà arti,s,tica, la, musica del nostro tempo. ' · Gurno M. GATrI. BibliotecaGino Bianco
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