Pègaso - anno III - n. 8 - agosto 1931

170 E. Sacchetti · Coi capelli biOIIldissimi divisi alla nuca, stretti in :finissime trec– cioline e arrotolati in due brigidillli, uno di qua UIJlO di là sopra gli orecchi il cramio piccolo, aveva l'aria d'una gran bambolOIIla.-E veniva 'fatto di pensare che chi l'aveva fabbricata., ,si fosse messo d'impegno ~ far la più bella bambola del mondo. Ma non gli era riuscito di far altro che la caricatura della bellezza. Il vecchio pittore diceva: << 13} una Valchiria, è una yalchiria ! », e la guardava estasiato. E a forza di dire che era una Val~hiria gli ven111e fatto di trovare il pretesto e il modo per cui la donna potesse freq_uentare la su,a, casa : un pretesto e u111modo così puliti e di– screti che tutto dovesse camminare da sé, con i suoi piedi. « 13} ooa Valchiria, è una Valchiria! Ohe modello ! Ma sì ; al •pros– simo Salon voglio esporre un quadro enorme, formidabile : Le Val– chirie. Sarà un successone. Garamtisco. Vuole aiutarmi signora .... signorina?>>. « Fa lo stesso>>, rispose la Valchiria. E rispondeva così a tutti e così nessuno capiva se cfossemaritata, fanciulla o vedova; ma tutti. :finivano col sapere che per lei signora o signorina era lo stesso. Poi· 1a Valchiria aggiunse che era lieta di collaborare eccetera eccetera, e il vecchìo ·pittore si mise all'opera. Ma l'opera che gli premeva di condurre a termi111enon era, come· ognun capisce, il formidabile, colossale, spettaeoloso quadro. 13} pro– babile che di questo s'accorgesse anche la Valchiria o che, per lo · meno, avesse-notato la grande indulg~nza con cui il vecchio pittore favoriva i colloqui di lei coll'Eroole balbuziente. Perché l'Ercole s'era svegliato e la Valchiria cominciava a subire il fàscilllo del suo mutismo. · Il vecchio seguiva con occhio vigile i lenti progressi dell'idillio. Almeno a lui parevano lenti e spesso gli veniva fatto di pensare che quando aveva l'età d~l figliolo .... basta! e faceva il gesto di ehi scaccia le mosche. I,n fondo era abbastanza oontento del modo come andavam le cose. Quella bambola gigantesca era,um.a gran buona pasta di donna. Cosi _romanticolila (il vecchio andava in visibilio quando gli caintava « dii bist die Ruhe ») ma COIIl un fondo di samità e semplicità e in– nocenza quasi animalesche, offriva tutte le garanzie. E per un'av– ventura di quel genere era proprio quel che ci voleva. Temeva sol~ tanto che il suo :figliolo prendesse la cosa troppo sul serio o troppo platonicamente e gli avrebbe fatto un serm01I1cino. a modo su-0 se un senso di pudore insormontabile non l'avesse trattenuto. Ma un .giorno che- se ne stava dritto ilil piedi vicino a ulila :finestra e di>Jdietro i vetri guardàva fuori distratto, vide la Valchiria che arrivava con UIIl gran mazzo di rose. E istintivamente si tirò un po' da parte, in oinbra. Biblioteca Gino Bianco

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