Pègaso - anno III - n. 8 - agosto 1931
158 A. Janner qui compreso in senso lato. Egli si servì sì di molti veri ricordi, ma più runc6ra gli servì l'ambiente nel quale ,s'inquadravruno quei ri– cordi. Ambiente e ricordi ch'egli svolse, imiestò, ampliò, ricreò ri– cavrundone la breve trama, il mirabile sfondo e le indimenticabili .figurine che vi si muovo,no. Se quei racconti non sono quindi tutta realtà vissuta, son però tutti permeati di real~à vissuta. E perciò, paesaggio, avvenimenti, personaggi, gesti, discorsi, tutto ha una concretezza, una plasticità incomparabile. E le esperienze lingui– stiche, le osservazioni psicologiche e tutte le evH;sioni liriche fatte o tentate 111egli altri suoi libri, gli giovano ora, ad affinare e scaltrire lo stile e'd arricchire i suoi mezzi espressivi, a variare con misurate ed efficaci pU!Ilteliriche il racéonto. La lingua, gli riesce bella, precisa .e pur semplice: e sa trarre llluovi succhi dalla comune parlata paesana, e sa cavar n,ote efficaci dalla sana e concreta saggezza popolare. Nulla vi è più di troppo astratto. di stentato, di èolllvenzionale: pa-re che una fresca aria mamzo::nianairr,ompa in ogmi pagina del libretto. La situazione dei singoli racconti, è semplice, ma ll10n manca mai di un qualche movime111to comico o dramma·tioo, d'una qualche fine osservazione psicologica, d' tm qna1che gustoso accento carica turale. Nell'Altarino di stagno, 01el Roma,no) nei Dite conigli, sooò illu– strati certi profondi conflitti dell'animo infantile: l'improvviso ca– povolgersi, in certi momenti di acuta tensione psicologica, di una passione non potuta esprimere : il troppo acuito sentimento religioso che si tramuta, scoprendosi deriso; in odio sacrilego; la compassione che non seppe sciogliersi che si tramuta in un nuovo ingorgo di cru– deltà, il bisogno d'amore ricacciato dentro che si cangia d'un tratto in violenza micidiale. E son trapassi questi' che, per peculiari al- , l'età infantile, si ritrovano anche nei rii-entimenti degli adulti. Ma è il mod!ostesso con cui l'autore sa far rivivere la mentalità,, i giudizi, le illusioni e i risentimenti dell'età illlfaJntile, che qui ci incanta. Leggendo dei Racconti c-Qme La beUa popola àel Signor Casanova o La prima prova del mio saper fare o Un pranzo non potnto finire o Il camposa,nto vecohi@'e il camposanto nnov·o, vi si trova U!Ilaprecisiooe psioologica e una freschezza di rappresentazione veramente rara. Non solo i sentimenti del ragazzo sono 111otaticon mamo sicura, ma anche i ritratti, i gesti delle persone, gli scorci di paesaggio sono evocati con immagÌIIli o associazioni originali, e sem - pre corrispondenti alla fantasia anc6ra fresca e primitiva del fan– ciullo-poeta. Ecoo ad esempio il ritratto d'un apoplettico: « U111 collo spropositato grosso e granito come le fragole, con certe vene g,on:fie che pareva1J10 lì lì per iscoppia.re . E, su quel collo, u,n testino calvo,. aguzzo in cima, tutto egualmente cotto, con due occhietti dl'U!Il cele– stino. torbido artificiale che mi fece venir i111 mente la scodella del– l'amido quando c'eramo da .stirare le tende e la mamma ci metteva Biblioteca-Gino Bianco •
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