Pègaso - anno III - n. 8 - agosto 1931
138 F.. Orispolti Ma siccome la religione gli ha insegnato, - ecco uno dei più grandi influssi religiosi sopra di lui, - che le particola,ri incoerenze donde essa venga ferita sono le più gravi, sia per l'altezza della verità a cui contrastano, sia per gli effetti deleteri sul destino delle singole anime e sull'andamento della società, cosi ilon solo dedica spe– ciali fatiche a notare e a toglier di mezzo nella Morale Cattolica le incoerenze raccolte e ·fatte proprie dal Sismondi, ma tutta la sua opera d'immaginazione, ossia le tragedie e il romanzo, avrà per sog– getto e per impulso lo studio delle grandi incoerenze morali, e so– pra,tutto della più scandalosa e più funesta, quella del durar.e siste– matic-o della violenza in secoli che pur confessavano e veneravano il Vangelo, ossia l'inesorabile condannatore di essa. Vedremo dunque nel Oarm.agnola un eroe generoso ed isolato soggiacere alla violenza d'uomini furbi collegati fra loro da gelosi sensi politici. Vedremo nell'Adelchi u_n altro generoso e con lui altri innocenti e tutto un volgo, schiacciati dalla violenza dello spi– rito di dominio e di razza. Vedremo finalmente nei Promessi Sposi, e con più chiaro proposito e rilievo, la violenza assumere mille forme, e quantunque a volte combattuta con qualche efficacia' dal– l'innocenza, dalla carità e dall'azione livellatrice di grandi cata– clismi, poter contare di solito sull'impotenza delle leggi e dei magistrati, sulla svogliatezza, sulla viltà, sul calcolo interessato, sulla forzata acquiescenza dei circostanti. , Questa unità fondamentale del suo ingegno e della sua opera ri– mane •immutata in tutta la vita del Manzoni, attraverso ai molti mutamenti che bene la critica moderna è andata man mano sco– prendo o illustrando in lui, troppo un tempo ritenuto immobile dal ravvedimento religioso in poi; come la purificazione da qualche ombra di giansenismo, il passaggio dalla :filosofiasensista alla rosmi– niana, quello dal repubblicanesimo alla fiducia e all'esaltazione della monarchia sabauda, quello dal toscanesimo al fiorentinismo in lingua; e la lista potrebbe continuare. Uno di tali mutamenti, quello delle sue opinioni sui rapporti fra la storia e la poesia, forma appunto il tema originale di quelle Sue numerose pagine ove Ella ha studiato la poetica di lui intorno agli umili e ai potenti. E se lo spazi.o me lo permettèsse vorrei. se– guirne minutamente lo· svolgimento, perché è poggiato su tanta va– rietà d'elementi che, per dirla col Manzoni, « vi fa spettacolo da ogni parte)). Tuttavia anche un breve riassunto può darne l'idea. Ella ci ricorda che in u:h brano di Materiali estetici, contempo– raneo alla composizione del Oarmagnola, il Manzoni indica energi– camente« l'assoluta se1'vitù ai fatti storici che egli riteneva obbliga– toria per il poeta. L'invenzione è senz'altro esclusa dall'opera d'arte. Secondo lui, il poeta si limita_ a scoprire in un racconto storico di vari avvenimenti un centro di particolare interesse; procura di BibliotecaGino Bianco i
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