Pègaso - anno III - n. 8 - agosto 1931

Nuove indagini s1il Ma,nzoni 133 merla con evidenza, mi sembra che abbia in due punti oltrepassato la mèta. Primo punto : « Il procedimento attraverso cui l'Innon:ii– nato arriva alla con,versione, è ]a cosa più completamente .deter– minata che ci sia; nella sua compattezza non si vede nessun vuoto, nessuna fessura in cui l'opera della grazia possa insinuarsi)). Ma quando mai la grazia, questa << eterna in Dio, pietosa aura ineffa– bile)), sconnetté lo svolgersi dei procedimenti intimi, o ha bisogno della loro sconnessione ? Essa sorregge ed accende quel che in essi sarebbe anc6ra debole o freddo, senza alterare lo svolgersi naturale delle facoltà naturali. Quando fiumi d'inchiostro si versarono sulla tormentata questione, se il Manzoni nel complesso dei ca,si che con– dussero alla liberazione di Lucin, avesse voluto indicare il miracolo, io mi permisi di dire che, data la rigidissima coscienza di lui, era impossibile che attribuisse al Dio presente e vero un intervento preciso in un episodio immaginario . .Ma quanto alla grazia, in una conversione che poi fu storicamente vera benché particolareggiata a modo suo, come ritenere c];).eescludesse, cristiano qual'era, l'au– silio della grazia ? E se, per non scruta-re l'imperscrutabile, s' astenne dal dire << la grazia entrò precisamente qui >>,non ci sem - bra di vedere qualche traccia di essa nel momento in cui gli tornò in mente << la sua prigioniera, non come una supplichevole, ma in atto di chi dispensa grazie e consolazioni)), ossia quasi una remota immagine di Maria? Non ci sembra di vederne qualche traccia nel fatto che il suono delle campane annunzianti misteriosamente la sua redenzione, gli giunse « pochi momenti dopo che Lucia s'era addormentata>) ? Certo, il Cardinale credette di poter segnare i passi di questa grazia quando gli disse : << chi più di voi l'ha vi– cino (questo Dio) ? Non ve lo sentite in cuore, che v'opprime, che v'agita, che non vi lascia stare, e nello stesso tempo v'attira, vi fa presentire una speranza di. quiete, di consolazione, d'una consola– zione che sarà, piena, immensa, subito che voi lo riconosciate, lo con– fessiate, l'imploriate ? )). Il secondo punto in cui penso che Ella sia trascorsa troppo oltre è il seguente: Qui non c'entra per nulla, la paura delle pene infernali, o comunque il g,iudizio di Dio in quanto artefice di punizione.... L'Innominato non pensa al castigo; se vi pensasse non lo temerebbe, forse lo desidererebbe. Egli è costernato, atterrito, ma solo perché finalmente vede la verità. Nella solitudine che ha raggiunta, la realtà delle cose che nell'impeto delle passioni aveva dimenticato, gli si svela. Le scelleratezze .... sepa– rate oramai dai sentimenti cbe le hanno fatte commettere .... sono quello • che sono per una loro intima qualità; non per il sentimento di approva– zione o di disapprovazione che destano, né pei loro motivi, né per le loro consegu~nze .... Che gridava Iddio dentro il suo animo? Una mi– naccia di punizione forse? No, gridava soltanto: Io sono però .... Per iblloteca Gino Bianco

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