Pègaso - anno III - n. 8 - agosto 1931

Nuove indagini sul Manzoni 131 quanto scrisse in un foglietto volante : « Vi ha tali stati di società nei quali pare che virtù negative siano le sole riservate all'uomo. Non cooperare al male sembra il massimo della virtù. Ora, è male che l'uomo nort agisca pel bene. La Religione mantiene sempre una specie di virtù atti ve, possibili in tutti i tempi, che tengono eserci– tato l'uomo alle- cose migliori>>. Da questo nuovo criterio-venne la rappresentazione delle virtù attivissime di Federico, di Cristoforo, di Padre Felice, dell'Innominato dopo la conversione. Sì, ma nel– l'economia del Cristianesimo non prevale per efficacia potente so– pra qualsiasi attività virtuosa l'innocenza suprema e ineffabile della Vergine Madre? E il Manzoni, che già nella Morale Cattolica aveva citato le parole dell'Apostolo : << la potenza divina arriva al suo fine per mezzo della debolezza», s'andò persuadendo che accanto ai suoi migliori personaggi, operatori benefici, dovesse risplendere e prevalere la quasi passiva Lucia, elevata a simbolo della nega– zione del male. Così fu che nei Promess-i Sposi la liberò da quel che negli 8posi Promessi le aveva prestato di più vivace, di più comune alle altre brave figliuole di campagna, e forse di più naturale. Alludo ai colloqui colla Signora di Monza e all'incontro, ch'Ella analizza, coll'Innominato. Pece di lei il contrapposto preciso di Don Rodrigo, che pur essendo negli atti un po' meno peggio degli altri tiranni, non ha nulla di buono, né un moto di compassione, né un lampo di generosità, né un qualsiasi indizio d'affetto; che non è tanto un eroe del male, quanto una negazione del bene. Il potere dell'innocenza di Lucia varrà senza dubbio sull'In– nominato, ma in un modo oramai tutto spirituale ed arcano; non più in quello alquanto materiale della prima stesura. Che « le gio– vani facciano bel vedere a piangere e a ridere » lo dirà la vecchia del castello, ma, il cambiar vita del padrone non dipenderà più menomamente da un tale « bel vedere». L'Innominato, a diffe– renza del Conte del Sagrato, prima anc6ra non dico di veder Lucia, ma perfino d'averne appreso da Don Rodrigo l'esistenza ed il nome, aveva _dato segno di non esser più lui. Dice il testo : - Già- d.a qualche tempn co mincia.va a provare, se non un rimorso, una cert'uggia delle sue scelleratezze. Quelle ta-nte ch'erano ammontate, se non sulla sua coscienza, almeno nella sua memoria, si risvegliavano ogni volta die ne commettesse una di nuovo, e si presentavano all'animo brutte e troppe: era come il crescere e crescere d'un peso già incomodo. Una certa ripugnanza provata nei primi delitti, e vinta poi, e scomparsa quasi affatto, to!'nava ora a fa:si senti~e. Mli/ ~n que~primi tempi, l'_im– magine d'un avvenire lungo, mdetermmato, 11 sentimento d'una VIta– lità vigorosa, riempivano l'animo d'una fiducia spensierata; ora al– l'opposto, i pensieri dell'avvenire eran quelli che rendevan più noioso il passato. Biblioteca G no Bianco

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