Pègaso - anno III - n. 8 - agosto 1931
{ 250 · G. A. BoRGESE, Tempesta nel nulla mate al soccorso per sostituire quell'intima, concitazione che non c'è: ie F~driadi di Apollo, la. Fonte Castalia, Giove, I,s,acco, la Valchiria, le Menadi, Prometeo, il Ma,elstrom, Giuseppe e il Faraone; e quel con– turno pestare sulle maiuscole, quel procedere biblica,mente a versetti .... Senza fatica potremmo continuare a, citare. Ma a che scopo? I difetti che Borg~se svela in quésto ro.manzo non sono nuovi in lui; an– che se quésta: volta riescono più evidenti per la, stessa linearità e scar– nezza del racconto, o per l'altezza dell'as-sunto. Ma la, sua prepotente volontà di dire anche dove il sentimento efllettivo non gli arriva, l'abilità di eludere con l',ingegno o con l'eloquenza le d:iJJfooltàvere del pensiero e dell'arte, infine quello ch'egli stesso confessa « spirito di prevarica– zione », di fronte a Dio, ma,che in lui è vero anché di fronte all'arte, sono c,aratteri che già ,si conoscevano suoi. Si fosse contentato di toni mino.ri, avesse evitato gli ultimi a-tu-p,er-tu con Dio, con l'Eternità, co 1 Tempo e con lo Spazio, questo racconto (che pure ha al suo ·centro un motivo sincero; e spesso, nei toni minori, belle pagine di sentimento e di paese) poteva sortire altro effetto: meno spettacoloso forse ma per noi molto più convincente. · PIETROp ANçRAZI. RAFFAELE CALZINI, Festival europeo. - Treves, Milano, 1931. L. 15. Il più vivo, suggestivo, inv,e11tivodei compagni di viruggiò, Raffaele Calzini, ci hai portati finora in giro un po' dappertutto, dalla Libia alla Grecia, con sommo diletto nostro. Ricordiamo soprat)ltto come egli ci abbia piacevolmente guidati per la Russia e attraverso la Spagna, ;i,n– goli estremi nord-orientali o sud-occidentali che spesso sanno appena d'Europa. Non si confina là coll'Asia, mentre qua si rasenta l'Africa? Quindi non si è per lo meno fuori della grande circolazione europea ? Quest'anno invooe vagabondiamo con lui vicino, in Svizzera, in Fran– cia, in Inghilterra, cioè per paesi dove si va tutti quanti ad ogni istante senza neanche accorgerci che esistono frontiere tra l'uno e l'altro. Dato un terreno così trito, riesce straordinario il...dono del Calzini nello sco– prire sempre delle cose da cogliere .bene e da, riferire meglio: una dovizia di trovate là dove non apparirebbe pW. nulla da trovare. Abbondano impressioni come la seguente, ad Aix-les-Bains: « Un non so che di mo– ribondo, un senso di convalescenza palpita attorno alle pause del tra– monto: il polverio di rosa e d'oro si diffonde soprà la giungla borghese dei giardini e dei parchi. Le rondini cercano invano di scompigliado col volo e forarlo col becco. Di colpo scompaiono-». · Alle qualità del paesista verbale dalla visione nuova Ca.lzini ac– coppia quella ricerca dellai nota storica o culturale che ci soddisfa . singolarmente perchè conferisce una specie di ragion d'èssere umana alle campagne descritte e alle cittadine profilate: è all'ombra del tale o tala-ltro personaggio che veniamo come moralmente situa.ti per con-– templare il pano,ra;ma che ci attornia. Ad Aix-les-Bain s, appu nto, sono gli occhi di Lamartine che ci aiutano a guardarlo; Fontainebleau è BrbliotecaGino Bianco
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