Pègaso - anno III - n. 8 - agosto 1931
P. MISOIA'l'TELLT, Studi senesi PIERO M1scIA'ITELLI, St1tdì senesi, con 57 illustrazìoni. .Siena, 1931. L. 28. 241 « La Diana >>, Oivitas Virgin.is è il nome che la storia e la devozione del popolo senese hanno, coi ,colori dell'arte e con l'accento commosso del linguag– gio, consacrato a Siena, che da Duccio di Boninseg:r;ia a Matteo <li Giovanni, dalla Santa di Fontebranda al beato Brandano, presenta una , ricchezza di vita mistica, quale non è facile trovare in altre città. Pittori e scultori, scrittori e uomini pii attestano, numerosi e in ogni secolo, la continuità e la vitalità di questa mistica corrente, che Piero Misciattelli alcuni anni fa mise in piena luce con quel voluni.e sui Misti.ci senesi che ha avuto la fortuna di varie edizioni e di recente anche quella di essere tradotto. Ma mostrerebbe òi non conoscere né la storia né l'anima del popolo senese chi vedesse questo popolo esclusivamente raccolto nella devo– zione alla Vergine e animato solo dall'ideale religioso ;-la storia di Siena con le sue travagliate vicende cli lotte intestine e, d'inconciliabili fa– zioni male si inquadra sotto la luce clel misticismo che si irradia, spe– cialmente per opera d~ll'arte, dal volto della città; e l'anima clel popolo senese che espresse cla.l suo seno un Duccio, espresse anche un Cecco Angiolieri, e contemporaneamente a Sano di Pietro, a San Bernardino, al Vecchietta dette scrittori che, come il Sermini, si compiacquero di immiserire l'arte nelle oscenità. Vero è che, mentre la corrente mistica con la lunga schiera di arti– sti e cli uomini pii che la rappresentano, è stata amorosamente inda– gata nel suo sviluppo, l'altra, oscurata dalla .vivida luce cli quelli, è rimasta come nell'ombra, sfuggendo all'indagine degli studiosi, i quali si sono fermati per lo più ai singofi. rappresentanti di questa tendenza, senza curarsi cli rintracciarne lo svolgimento nei secoli, Sicché il volto di Siena, cui si potrebbe riportare il sùnbolico quadro del Tiziano che è noto s.otto il titolo di« Amor sacro e Amori profano», è « duplice e mi– sterioso, - scrive il Misciattelli, - come quello cli una figura leonar– desca, e l'anima sua profonda, ricca dei più singolari contrasti»; spe– cialmente sotto l'influsso del Rinascimento, nel quale la civitas Veneris prende il sopravvento, anche cogli artisti, su la civitas Virginis, dando perfino alle immagini sacre quel tono profano e caldo di sensualità, con– tro il quale gli artisti senesi dei secoli precedenti avevano sempre reagito, mantenendosi con le dolci e pallide Madonne in una temperie di sogno. Chi voglia, convincersi di questo legga il recentissimo volume di Studi senési -che il Misciattelli, sostando dalla illustrazione di Siena mi– stica, ha dedicato a Siena mondana e gaudente. Non tutto il libro però si occupa di tale argomento. Nel .saggio su Luca 0o1'1,tilee iZ ritrova– mento delle « Rime cristiane», egli tratteggia la vita del cortigiano e letterato cetonese spigolando dal suo epistolario poco conosciuto più che dall'erudita monografia che il Contile ebbe molti anni fa dal Salza, e illustrando le Rime cristiane, che, sfuggite anche a quel solerte bio– grafo, il Misciattelli ha ritrovate in un manoscritto inedito. In quello su Un Pasquino senese e il Pasquino romano offre ai cri– tici, che hanno tanto discusso su l'incerta origine del favoloso personag- 16. - Pègaso. -. BibliotecaGino Bianco
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy