Pègaso - anno III - n. 8 - agosto 1931
240 L. AMBROSlNr, Cronache del Risorgimento e Scritti letterari nere che queste controcorrenti vanno studiate di proposito, se ci si vuol render conto di ~iò che il Risorgimento è stato effettivamente. S'intende, che ciò non significa indifferenza storicistica, antivalutativa. Rimane, eh~ chi tirava indietro, era contro l'opera del Risorgimento; e chi spin– geva avanti era iu suo favore. Poteva anche accadere, che lo stesso in– dividuo e lo -stesso gruppo facesse l'uno e l'altro: ciò non toglie alla sto– ria la possibilità e la necessità di distinguere e valutare. Ciò premesso, non si può non.sottoscrivere, quando l'Autore sc rive: « La storia di un popolo è, si, la storia dei suoi ideali, ma in lotta e.on la realtà materiale, interessata, abitudinaria, della maggioranza. L' unità italiana <è un processo creativo; ma anche dis-solvente delle varie unità regionali esistenti, le quali fino allora costituivano l'Italia. I difensori del cosiddettn passato appartengono anch'essi alla storia italiana d~l se– colo, né più né meno degli altri: il Risorgimento è nel dramma di queste avversioni e di queste lotte, n_ongià al disopra e fuori di esso>>.Aggiun– giamo·: nel dramma, visto in direzione dello sbocco; e sa-remo' perfetta– mente d'accordo. << Ricprdiamo un poco, accanto al nome di Cavour, quello di un Solaro della Ma-rgherita)). E infa,tti bisogna ricordarlo. Nel letto di un fiume c'è la corrente e ci sono i blocchi di pietra. Questi fanno parte del Jetto, ma non della corrente. A.Ha mentalitù equilibrata dell' Ambrosini, che agli entusiasmi d'in– sieme preferisce l'analisi della complessità del reale, risponde lo stile, pacl:).fo,ma senza, aridità, nitido, pr-eciso, signorile e disinvolto al tempo stesso: di una modernità nù.trita dei succhi migliori dell'umanismo let– terario italiano. Gli spunti felici abbondano iri queste Cronache, se anche le esigenze giornalistiche non hanno permesso gli svolgimenti sistematici ed esaurienti. Si osservino le intuizioni rapide, ma profonde, come quella dell'umanità di Cavonr, che « non fu né uno scettico, né un cinico)), ma « un ottimista, un uomo di fede, uno -che cr-edeva nel progresso, nel val01;e delle forze e degli sforzi morali, nella bontà fondamentale della nostra natura-, in tutto quel che ha di sacro la storia)). L'Autore si spinge sino ad affermare (ecl è una delle affermazioni più notevoli del libro), che cc Cavour è molto più vicino a Mazzini che non si creda co– munemente o che non s'a-bbia il coraggio di dire>>. E sul Mazzini stesso poi si legga la pagina, cli contenuta commoz-i.one (p. 223) : « un eroe cos.ì grande e insieme ~osì doloroso, così eloquente e pur così abbando– nato e solitario)). Umanità e finezza sono i tratti distintivi delle analisi psicologiche dell'Ambrosini. La, propria· esperienza lo rendeva partico– larmente adat~o a penetrare la psicolo,gìa dei politici; il disinteresse su– periore, che portò sempre nella sua vita pratica, toglieva a questa pe– netrazione ogni acredine. Benissimo lumeggiato è il carattere dell'Ambrosini nell'Introduzione, ricca .anch(\ di dati di fatto, di Arrigo Oaiumi. Essa compie perciò otti– mamente il suo ufficio introrluttivo, per il nesso fra l'u'omo e lo scrittore. Al Oaiumi anche è dovuta quasi esclusivamente l'opera. di raiccolta, scelta e ordinamento, ben corredata di note bibliografiche, del materiale, con cui la vedova dello scrittore immaturamente estinto ha reso possibile l'erezione di questo bel monumento alla sua, memoria. LUIGI SALVATORIDLLI. BibliotecaGino Bianco
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