Pègaso - anno III - n. 8 - agosto 1931
238 O. BATTISTr, Popoli e lingue i1ell' Alto Adige tridentini. Non poté inv-ece resistere la romanità del lembo orientale dei Grigioni, e stava per cedere, negli ultimi anni, di là dagli estre~i baluardi, anche quella delle valli dolomitiche: fra il secolo XVII e 11 XVIII, i Ladini si vedono sfuggir l'alta, Venosta e, nel bacino dell'Isarco, sono ristretti aUa sola Gardena. Le forze di cui l'invasione tedesca si valse sono da ricercare nel prestigio culturale, nell'immigra.zione dal· Brennero, nel dominio politico : forze fiaccate da quando l'Italia ha raggiunto il suo confine naturale. ALFREDO SCHIAFFINI. LUIGI AMBRosrnr) Cronache del Risorgimento e Scritti letterari. Con una Introduzione biografica di Arrigo Caiumi. - « La Cultura», Milano– Roma, 1931. L. 25. Sono Cronache, le quali, riunite insieme, formano poco meno di una, storia compiuta. Non, s'intende, compiuta in senso materiale, e.osi da costituire un racconto filato e pieno della storia del Risorgimento. Ma in quanto i periodi successivi e gli aspetti diversi di esso vi sono tutti considerati, e illustrati sagacemente secondo certe direttive costanti. - I due primi saggi riguardano il periodo della Rivoluzione francese: il Piemonte prima ~ dopo l'invasione, Bologna repubblicana. La storia del Risorgimento, comincia, di li: non la si può, né ritrarre a-rtificiosa– mente indietro al 1748 o, peggio, a Vittorio Amedeo II, né incominciare alla v~hia data (che il c.ompianto Raulich ebbe il torto di mantenere) del 1814-15. « ScriYendo la storia di quel gran moto che ebbe termine or sono c~rc,a.quarant'anni in Roma capitale, - scriveva l' Ambrosini, - dobbiamo proprio rifarci da,i giorni nei quali Napoleone Bonaparte su– perava, le frontiere occidentali d'Italia e le schiere dei ,sanculotti si spargevano per le città e per i borghi e le campagne della penisola can– tando la, Marsigliese)). Il penultimo (XX) saggio riguarda, Crispi: uomo, al tempo stesso, del Risorgimento e del Postrisorgimento, e che quf è considerato sotto tutti due gli aspetti. L'ultimo abbraccia tutto il pe– riodo sotto un punto di vista speciale: il problema religioso. O piuttosto si esamina, per contraddirla, la critica del Risorgimento fatta sotto quel punto di vista dal libro, quasi famoso, del Missiroli : La monarchia socialista. Ancora, nei saggi di appendice, quello sul Machiavelli riguarda un grande politico italiano, di cui tante volte foce il nome, in .senso di– verso, il Risorgimento; quelli sull'Oriani toccano anc6ra di storia e di storiografia italiana; quello su Giolitti ,è dedicato a un uomo politico, eh~ per l' Arnbrosini era il più vicino, - sia pure a debita distanza, - a, Cavour. Rimangono propriamente fuori i saggi su Francesco Acri, su Ojetti, su Baldini e il « ritorno aUe lettere», ch'è una specie di breve programma, critico estetico dell'autore. Ritornando alle « Cronache del Risorgimento » propriamente dette, v',è in esse il '21 e il '31 e il '48 e il '59 e il '66. Vi sono uomini d'arme (« Vecchi soldati», rapida rassegna di tutta.una serie di militari napole– tani; il generale Govone) e scrittori (Balbo, D'Azeglio); moderati eco– spiratori («Carbonari di Roma.gna. », Felice Orsini) Garibaldi e Vittorio BibliotecaGino Bianco
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