Pègaso - anno III - n. 8 - agosto 1931
Difesa (ov·vero elogio funebre) del pianoforte 233 dell' ltalùi Lettèraria, il Ludani tesse l'elogio di Arnold Dolmetsch, ri– costruttore di viole da gamba, spinette, arpicordi e clavicordi per le esecuzioni di musica antica, e proclama « l'attualità di questa rievoca– zione dell'arte del passato». È molto probabile dunque che il pianoforte, anche defunto, rimarrebbe per i detrattori d'oggi e per quelli del tempo avvenire, up.o spettro implacabile. Chi poi, come il sottoscritto, ha dedicato buona parte della ,su.a attività alla composizione di musiche pianistiche, non dovrebbe troppo affliggersi per la vaticinata scomparsa del .suo strumento prediletto: come oggi Respighi trascrive per orche– stra (mirabilmente, come tutti sanno) pezzi scritti originariaimente per liuto ò per clavioembalo, è molto probabile che fra akuni secoli (tanto nella storia della musica non si bada agli spiccioli.. ..) qualche grande sinfonista (ma esisterà anéora l'orchestra fra tante profezie di morte? ... ) trascriva, per chi sa quale inusitato complesso di strumenti, le Sonate di Beethoven (Weing'.artner si è già cimentato, credo con l'op. 106), i pezzi di Chopin (ne fece un'opera il maestro Orefice ed un'altra, inedita, il De F.alla), le pagine piarµstiçhe di Debussy (se ve ne saranno ancora delle non trascritte), e, chissà, for,se anche la musica mia .... In ogni modo ci sarà sempre qualche insigne musicologo ,che andrà a scovare, tra la polvere delle biblioteche, 'le edizioni ingiaUite della musica com– posta per quello strumento, ormai in disuso, che si chiamò pianoforte .... Quanto alla « suocessione >> la questione si presenta (come per tutte le su~cessioni.. ..) assai più delicata e spinosa. Il Luciani afferma sen– z'altro che « il grammofono oggi sostituisoe il pianoforte>>: affer_ma– zione anche questa che mi sembra, come le altre, prematura e azza,rdata. È vero che, fra le cause -di decadimento per le fabbriche di pianoforti, vi ,è la diffusione sempre crescente del grammofono che, come scrive il Luciani, cc in tutte 1e cose si è sostituito ormai al pianoforte e a,ssolve meglio il suo ufficio di eseguire musi,che da_ballo e da concerto ». Passi per le musiche da ballo: per fare i soliti quattro salti in famiglia il van– taggio sarà evidente; ed anche per le musiche da concerto sarà prefe– ribile udire uno Studio di Chopin in un c1:iscodi Cortot o di Backhaus piuttosto che sentirlo strimpellare dalle dita malcerte della signorina di casa. Ma non si deve' dimenticare un fatto molto semplice e molto importante, e cioè che il grammofono può soltanto registrare e ripro– durre suoni emessi da un altro strumento o complesso di strumenti; quindi, senza voler per questo disoonoscere le molteplici virtù del gram– mofono, r,egistratore spesso perfetto e ,strumento di diffusione veramente prezioso, ritengo ingiusto e inesatto affermare che il disco «sostituirà>> il pianoforte; alla stessa stregua esso dovrebbe <<sostituire>> (verbo che, secondo l'uso che ne fa. il Lnciani, sembrerebbe dover esser sinonimo di , «sopprimere>>} il violino, il violoncello., tutti gli strumenti insomma che forniscono al grammofono la « ma,teria prima» sonora, per arrivare in– fine, a, rigor di logica, a sostituire l'orchestra: il che non mi sembra, neppur lontanamente, ammissibile. Si potrebbe se mai, con più giusta approssimazione, ·aff,ermare che il disco costituisce una nuova forma di edi.,,ione: << l'edizione sonora>>; e difatti il danno che esso ha portato alla vendita della musica stampata (ne sanno qualche cosa gli editori .... ) è ancora, maggiore di quello arrecato al commercio degli strumenti. Ad ogni modo il grammofono non sopprime né gli strumenti né gli esecutori; BibliotecaG,no Branco
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy