Pègaso - anno III - n. 8 - agosto 1931
Ritratto di Paolo Lioy 225 Val di Lanzo e infila un labirinto sotterranèo lasciandosi dietro una traccia di sassolini e di fuscelli (Ilon pezzetti di pane, che potrebbero esser mangiati come quelli di Puccettino). Sempre quella grazia so•r– ridente ! E sempre umorista: eccolo, messo il piede in fallo, inoespicando anelare a sbattere con grande rumore cli ferri, boccon.i, di peso sulla roccia; risollevandosi, in quell'impresa cli ritrovar bastone e cappello, trova ancora dello spirito per declamar-si· i bei versi cli Riva, nostalgi– camente: Bele strà provinciai, larghe, de ras, Coi vostri parachèr e marciapé Dov'a l'è tant facil d'andé a spass, Dov'a l'è tant dificil d'rabalté .... Ma non tutto e solo nei libri egli continua a vivere. A Vic,enza, oggi, se v'imbattete a una svolta cli strada nel figlio suo Leopoldo, c'è caso che qU(~sti, con la sua bella illgenuità impulsiva, si tiri fuori di ta,sca un pezzetto cli carta- grande come mezzo palmo, e vi declami con ·vo-cevibrata a un tempo e pasto,-a, ht lirica {;Omposta, cinque minuti prima, cosi, un passo di,etro l'altro, m·ettendosi magari anche lui a repentaglio di anelare a far Pelogio funebre sul feretro di un morto sconosciuto. Una, che credo ancora inedita, l'ha- declamata a me pure: Un cane randagio cammina sotto il sole di luglio; non una polla vicina, non l'ombra d'un cespuglio. A un tratto si ferma e sente, - non è speranza vana per la sua sete ardente, -– come un rumor di fontana. E anela d'arrivare a quella polla segreta; ma giunge alla proda del mare infinito che non disseta. Paolo Lioy sc1'issè una Vita dell'itniverso, nel '59: suo primo libro cospicuo, pi~no d'arrnonie cosmii;he è di problemi abissali. Antonio Fo– gazzaro doveva trent'anni dopo confessargli d'aver trovato là tanta parte del pensiero delle proprie Ascensioni itmane. Ma a Paolo Lioy era toccato in sorte di distinguere sempre, nell'ingannevole rumor di fontana, il fragore del mare infinito che non può illudere la nostra sete. « Tentai anch'io, umilmente, un' Esoursione in- cielo, ma poi, senza nulla aver Yisto... , discendevo in un'Escursione sotterra >1, scriveva nel volume su Linneo, Darwin, Agassiz. E concludeva: « Il c,ielo? Si sprofonda anche sotto, giù, ai nostri. antipocli >>. Oggi <lorme nel Cimitero monumentale di Vicenza, a pochi passi da.l Fogazzaro. Discendevano, vent'anni fa, tutti e due, in grembo alla Terra che ci trasporta, vivi e morti, « attra- 15. - Ptgaso. BibliotecaGino Bianco
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