Pègaso - anno III - n. 8 - agosto 1931
224 P. Nardi aveva àppena .finito di roocogli,erne un gran mazzo): ecco un paesaggio nello stile di Lioy ancor più di quell'altro) pietrificato e ordinato nel~e ben disposte vetrine del Museo, ìl quale doveva tentare un poeta. Nevi– cata sulle primule! una di quelle rare combinazioni del caleidoscopio, della natura che il nostro scienziato andava a chiedere ,specialmente alla montaO'~a lasciandosi dietro le spalle, con le cure quotidiane, 0 ' ' • t d magari anche la preistoria, magari anche la, paleontologia, diven an o, insomma Hbero cacciatore d'immagini alla maniera di Renard (les yeux servent de filets où les images s'ernprisonnent d'elles-mémes): In poche ore, spesso in pochi istanti, tutto cambia _lassù, e dopo pochi istanti cambia ancora. Si passa da una .a un'altra stagione, ma le stagioni stesse hanno successioni nuove; si parte dall'estate e s'incontra la primavera, si laJcia la p;ri– mavera e si arriva all'inverno. Certo, nel caleidoscopio della natura, -come in quello dei libri che la riflettono, le combinazioni- si ripetono. Né v'ha occhio d'osservatore per qqanto versa,tile, il qua.Le non si soffermi di preferenza ,su alcune. Per esempio: Lioy ha un debole. pei misteri delJ'amore: va bene che sono amori di an,imali, maga,ri di piante: ma, ins·omma, li scruta con la malizia. sorridente, e ne discorre col realismo pittoresco, con cui si com– piace di s,ooperchiare, nel Libro della 1iotte) i _tetti delle case, per descri- . ,. ve,re i suoi simili tra le lenzuola. Il buon Cesare Cantù ne arrossiva non meno della pudica e bella sposina, la quale avrebbe voluto tirar gli orecchi al futuro autore della Storia natitrale ·in campagna, udendolo,_ maschietto alto due spanne, recitar tra, risatine soffocate intorno a lui sotto i guanti e dietro i- ventagli, versi come questo: Del ricolmetto sen le bianche nevi. Quando non è precisamente il caleidoscopio della natura che si ri– flette e si ripete nel caleidos~opio de~libri di Lioy, e questi interviene, con le sue predilezioni, e combina lui, può acca:-dere che si perda la bontà di effetti di cui bo già detto. Raccostamen.ti che diventano sempr,e meno, felioi quanto più si ripetono, na,scono da variazioni su motivi a scopo di rii-:o, i quali per far ridere' davvero dovrebl)ero giunO'ere seinp11enuovi e sempre imprevisti. , . ' " · Quello <,he resta sempre egualmente vivo, :tnche se sempre egual– mente lui, per entro il gioco delle scomposizioni e ricom-posizioni dei {;a~eidos-~opio,è l'autore, balenante e ribalenante in. imagine, ora sul pr~mo p~auo, ora sullo sfo1;1t10,. eclissandosi appenai e già, redivivo: qui gmz7,a, ignudo come un tritone, per l'acquru fr~gorosa tra le muraglie strapiombanti di val Crusa; li, trincia l'aria con la rete aiochiappando farfalle,_ o 1'Cende dai monti di Portovenere,_ le tasche. gònfiate da due· bocce piene di fillodattili: sempre con quella curiosità, e sempre con quella passione. Abbacchia fiori, fruga sotto le cortecce, o tra i sassi, o– sott,o qualche altra cosa ch'è bello tacere; adesso vedetelo che si avven– tura con Massolongo per uno stretto corridoio nella Borna del Pugnet in BibliotecaGino Bianco
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy