Pègaso - anno III - n. 7 - luglio 1931

Villa Beatrice 73 suo cuore di sulla giacchetta leggera. E una volta che egli da un pezzo stava aspettando che Beatrice si servisse, e Beatrice era as– sorta altrove, poi, quand'ella si riscosse e s'avvide di lui: «Oh! abbi pazienza>> e gli sorrise, - c'era dell'amorevolezza in quel sor– riso, ma un'amorevolezza, che era un riflesso della pietà per sé stessa,, - egli impallidì tutt'a un tratto e il vassoio gli tremò. Quando si trattò di salire a riposare, vi fu tra. suocera e genero una specie di schermaglia sul tema che più urtava e mortificava Beatrice. Il genero offriva la camera matrimoniale perché mamma e figliola riposassero insieme: la suocera rifiutava perché non vo– leva togliere al marito il diritto di quell'ora pomeridiana .... Beatrice s'alzò da tavola senza salutare e s'avviò su in camera. Chi aprì la porta mentre ella, distesa sul letto, senza essersi spogliata, leggeva, era la madre. - Pu9i accostare anche di più le imposte, se ti fa piacere. - E posò il libro, un libriccino religioso che ella leggeva macchinal– mente, sul comodino. - Accosta : così. Buon riposo. E volgendo le Rpalle alla madre distPse un braccio sotto il guan– ciale e premé il viso contro la freschezza bianca. L'aria era an cora avvampata, ma un'ala già di marino s'avver– tiva, annunzia.ta , dal tremolar delle foglie più aeree. << In automo– bile, poi, vedrete che il caldo non ci darà noia.». Ed eran partiti con una velndtà che ine6riava la signora Isabella. Si risentiva giovane : le pareva di non aver vissuto. E pensare che la sua figliola, con l'automobile a di:,,;pof<izione un marito cQn cui poteva far quel che voleva, non era salita neppure mia volta in macchina, dal giorno del matrimonio ! Proprio era fatta in un modo inspiegabile .... Ro– mualdo guidava, - e Guglielmo gli era a lato, - con una precisione, una sicurezza, stavo per dire un gusto, ehe dimostravan l'equilibrio giocondo del suo sistema nervoso. Il signor Ermanno, tra le due donne, aveva assunto delle arie - si sa che l'automobile agisce di– versamente sui vari individui: un'ehhrezza simile a quella del vino : rivela - il signor Ermanno si sentiva, a dir poco, Consigliere di Stato. E alquanto di questa prosopopea gli rimase, anche dopo che furon arrivati e scesi, e ebbero fatto il loro ingresso nella conceria. Romualdo, a,ppena poi;:ato il piede sull'impiantito, aveva acqui– stato un modo di fare diverso: energico, spiccio, dinamico. Una metamorfosi. L'elemento richiamava l'uomo che esso aveva formato .come la funzione crea l'organo: il passo di lui - fin dal primo passo, ma c'era anche una misteriosa sensibilità dell'ambiente - il passo inconfondibile del proprietario. Anche la voce, ora, di lui, aveva un altro timbro: le mosse eran le mosse d'un altro. >Ma il ibliotecaGino 81ar:,co ..

RkJQdWJsaXNoZXIy