Pègaso - anno III - n. 7 - luglio 1931
72 B. Oicognani seduti nelle belle poltrone dopo una colazione eccellente, alla tavola in mezzo alla sala lussuosa e fresca dalle cui :finestre spaziava lo so·uardo fin agli Appennini lontani - e si vedevano fin le Apuane - • p~reva loro un sogno che alla :figliola fosse toccata una felicità simile: quella magnifica villa incantevole, con tutti i comodi e in cui si respirava un'aria domestica e signorile a·un tempo; e un uomo così, dal cuore d'oro, dai modi schietti e briosi: oh! come lo amavano quel caro loro Romualdo : fin a trovar vago il suo nome, piacente il suo aspetto: uno scherzo capriccioso di natura quel– l'occhio per conto suo vagolante. E il genero sentiva d'esser amato in quel modo e s'e:ffondeva con loro: venivano essi a profittare del– l'espansione che non trovava sbocco nell'indirizzo verso cui vera– mente sarebbe stata rivolta. Così, Beatrice restava in disparte. Anche .quando il marito condusse i suoceri per il gia,rdino e nel parco, c'era anche lei, ma come se non ci fosse; suo padre e sua madre passavano d'ammirazione in ammirazione: nessuno dei tre rivolgeva a lei una parola: ella seguitava due o tre passi addietro, fermandosi ogni tanto distrattamente a dirizzare sullo stelo un fiore reclinato o a coglier una foglia odorosa che stropicciava poi tra le dita. Era lasciata addietro come un'estranea; Eppure sapeva che sarebbe bastato ch'ella avesse detto : « Mi lasciate cosi ? )), perché i tre che andavano avanti si voltassero e corressero a lei, suo marito per primo, pieno di rimorso d'averla lasciata cosi. Lo sapeva e se– guiva in silenzio, dolendosi. A desinare soffri anche di più. Non aveva mai visto.suo padre - così elettrizzato : sua madre poi, in veste sopra la sottovita sbrac– ciata e scollata, con quella veste guarnita di nastri turchini, era verso il genero d'una premurosità talmente stucchevole che a lei faceva rabbia. E anche a tavola come dianzi in giardino fu quasi come se non ci fosse stata. La sola persona che s'occupasse di lei era il servitorello, il cui viso biondo ed estatico aveva fatto la prima apparizione nella ra– dura, là, della spalliera .... Era lo stesso ch'era sceso di corsa finendo d'agganciarsi la giacca a righine, all'arrivo degli ospiti. Ora, ser– viva a tavola. Era nipote della Raffaella : e la zia l'aveva sostituito nel servire ' a tavola, alla Teresina. Gli aveva messo un goletto inRaldato che lo impiccava, una giacchetta nuova a righine ròsa e un paio di guanti bianchi di filo, a crescenza, che a ogni dito n'avanzava metà. Egli si guardava dovunfiue un vetro specchiasse qualche parte di lui e un po' per l'impiccatura del goletto: un po' vedendosi com'era con quei guanti con le dita m~zze a ciondoloni, aveva il viso i~ fiamme con le perle del sudore in fronte. Quando poi si fermava accanto a, Beatrice, allora si sa,rebbero potuti contare i battiti del BibliotecaGino Bianco _,
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