Pègaso - anno III - n. 7 - luglio 1931

70 B. Oicognani dalla parte da cui il cappellino pendeva : ma la Raffaella - che cosa vuol di.re l'amor proprio lusingato! - ora trovò che la mossa "donava" alla signora: ah,. sì c'era ancora della giovanilità in quel sorriso piacente di lei : tutti i denti, bianchi, veri : la Raffaella non dubitò un istante che non fossero veri, tanto più che con una voce, . dolce, come la signora Isabella sapeva fare all' occasione - quanti servizi le aveva reso quel velluto nella voce! - : ' - Lei è la direttrice della casa .... Complimenti! Noi siamo i genitori della Bice. - Oh! che onore! ... - E la Raffaella fece un movimento, col capo, da autentica madre badessa. Poi dètte risoluta deo-li ordini a cenni e a monosillabi al servi- ' o . torello che sparì di corsa, tolse di mano alla signora Isabella, nono- stante le proteste di lei, la valigetta e fece strada. · Si udi squillare una campanella a festa; al principio della soola, una cameriera, la Teresina, appariva a salutare gli antichi padroni: « La signora! La signora ! Oh ! signor Ermanno !... ». Ma al primo piano già un aprirsi e chiudersi d'usci e poi dei passi frettolosi e Romualdo scendere le scale : ·«Oh! bravi, bravis– simi ! Ohe bella sorpresa !)). E in cima alla scala la Rice - come parve bella a sua madre: quasi maestosa, nella veste mattinale sciolta, più hella di prima, ma che dava anche più suggezione di prima, d'una frigidezza anche più statuaria - la Bice, appoggiata - e le si scoprivan le bianche floride braccia - alla ringhiera del pianerottolo. Fu primo il padre a abbracciarla e baciarla: la stessa sostenu– tezza, lei, nessun i;;egnodi commozione : e quando fu la volta di sua madre, si piegò quasi condiscendesse a far una grazia e porse l'una e l'altra gota al bacio ma.terno senza restituirlo. Alla signora Isa– bella venne voglia di piangere : trovava là stessa :figliola dal cuore di gelo e s'era illusa di trovarla cambiata: il nuovo stato, il fatto, secondo lei, di tanta importanza, il fatto che avrebbe dovuto ope– rare la metamorfosi, trar fuori la donna, la donna come la signora Isabella concepiva la donna, non aveva prodotto nessun cambia– mento. Romualdo era raggiante: ospitale e festoso s'effondeva col suo– cero, aveva baciato allegramente le mani alla suocera: << Io non vi potrò mai essere grato abbastanza di quanto mi avete dato: una creatura cosi oltre i miei meriti». E la signora Isabella sentiva stizza contro la figliola che a quelle parole aveva aggrottato le ciglia e scurito il viso. · Ma intanto Romualdo aveva condotto il suocero in una delle camere per i forestieri e aveva lasciato mamma e :figliola nella ca– mera matrimoniale. La signora Isabella, posata la valigetta su una poltrona, prima BibliotecaGino Bianco

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