Pègaso - anno III - n. 7 - luglio 1931

68 B. Oicognani delle compagne, si domandava se naturalmente non fosse stata chiamata a esser monaca. Fin allora, le era sembrata sempre una soffocazione un appassimento quella non vita, quel lento, conti– nuo ,assaggi~ di quanto à sapore di morte : silenzio, ombra, immo– bilità: e tutto l'essere assorto nella bravura òelle mani via via mi– racolose fin a creare pallidi fiori d'un paradiso estenuato, arabeschi di soo-ni malati pel rattristamento d'una verginità troppo illusa. E ora :veva quasi invidia di quello stato, di quella malinconica con– solazione. Le era negata anche codesta. Perché ella non apparteneva più a sé, non poteva più appartenere a sé. Ormai la ragione della sua vita, quella che fa accettare la vita e che compensa di quanto la vita à di doloroso, non poteva essere, ormai, che nella sua con– dizione di moglie : ella lo sentiva e per ciò sentiva anche la sterilità del conforto in quello stare lì sola; eppure non aveva altro, non le era dato altro che di assaporare codesta sterilità. Si proponeva di vincersi, cercava _in sé una forza che l'assistesse per quando si sarebbe trovata di nuovo - fra quanto? quanto man– cava a mezzogiorno? - in compagnia del marito: gli sarebbe an– data incontro ... : già chiudeva gli occhi - le palpebre più forti di lei - per non lo vedere, come se così non lo vedesse dentro di sé : e l'immagine dentro la faceva riscuotere. Riapriva gli occhi : tutte le cose le apparivano in una tremula lucidìtà. Un giorno, sulla panchina le dètte nell'occhio un mazzolino di fiori: non ci fece caso; e quando venne via lo lasciò lì. Anche il giorno dopo c'era, il mazzolino: un mazzolino odoroso: cedrina, amorino e garofani ; e anche il giorno dopo e altri giorni ancora il mazzolino restò sulla panchina a appassire. Ma poi, una volta, ella s'era già incamminata quando le parve d'aver lasciato qualche cosa del suo lavoro e tornò addietro: c'era il mazzolino sulla panchina. E allora lo prese e se lo infilò in petto e andò col mazzolino in petto incontro al marito. Questi, al vederla col mazzolino in petto, non disse nulla, ma parve colpito da una sorpresa di gioia. Codesto giorno ella si lasciò condurre, cinta alla vita da un braccio di lui, fin in cima alle scale. Ohe forza le era costato codesto lasciarsi condurre! E gua~do furono lì sul pianerottolo, egli 1a mise contro la luce e la osservo con lo sguardo tenero: lo sguardo fisso di un occhio mentre l'altro occhio fuggiva: « Cominci davvero a volermi un poco di bene ? >>. :Bma,non capì e stette zitta; ma in fondo al cuore, proprio in fondo al cuore, sentì il principio d'una dolcezza. Egli se la. serrò al petto e la baciò sulla bocca, forte. L'impressione d~l_pelo dei baffi fu, in quel mome~to in cui dentro di lei il prin– c1p10 della dolcezza aveva come dischiuso la porta di un sogno 'fu raccapricciante. Rimase inerte. Il mazzolino era caduto. -11 Biblioteca Gino Bianco

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