Pègaso - anno III - n. 7 - luglio 1931
.· Il l< Ritorno alla semplicità» in alcuni giovani compositori francesi 57 talismo di pura marca ottocento. La densità musicale, queil'abbon– danza per <mi certe musiche tedesche sembran d'una singolare ric– chezza, e soprattutto la particolar simpatia che tutti i musicisti di quel paese, anclie i più sovversivi, serbano in fondo al cuore per la formuletta scolastica, - il cànone, la fuga, non mancan mai, stra– volti e contraffatti quanto si vuole, ma sempre riconoscibili, - son caratteristiche che più o meno si ritrovan in tutte le musiche di Honegger (vedi, per citar un esempio, la fuga all'entrata degli Orazi nel poema sinfonico Horace viotorieux, ch'è una delle opere più francamente audaci del nostro compositore). " Per noi, la foga di Honegger non è quasi mai impeto istintivo di un temperamento eccessivo, di un infrenabile flusso musicale, ma frutto di meditata eloquenza, òi una capacità tecnica particolar– mente adatta -al trattamento dei sontuosi complessi sonori, e di nn gusto della polifonii:1 vocale che si riallaccia direttamente alla storia del corale evangelico. 11 t0mperamento di Honegger originale non è mutato anche se da. qualche spiraglio vi è penetrata una certa sensualità latina ma sempre un poco opaca di misticismo;· in lui si scopre facilmente il filone della musicalità tedesco-romantica, nelle sue forme dialettali della musica della Svizzera tedesca. La mancanza di umorismo e di legg-erezza (tranne che in qualche com– posizione di secondaria importanza) distingue nettamente l'opera di Honegger da quella, dei suoi occasionali compagni di eqwipe (quando ha voluto uscire dal consueto suo modo biblico o sermoneggiante, è caduto nella banalità dell'operetta. Le Roi Pau.rwle): ed è curioso notare come il musicista dello sport e della macchina (Paoifio '231y Rugby, Skating-Ring) abbia un gusto cosi spiccato per il filosofema e la metafisica (vedi la recentissima cantata Oris dii monde su poema di René Bizet, con intervento· di voci naturali e sopranna– turali, ed inunanca,bile invocazione alla notte « colombe noire aux ailes constellées - nuit de repot-1et de silence ailée - j'entends ton vol aux courbes balancées - entoure-moi ! Délivre-moi ! Isole– moi ! ))) e, poco a, poco, rinneghi la base stessa dell'estetica in fa– vore della quale <'ra partito audacemente in guerra. Con :Milhaud siamo in un'altra atmosfera. Questo musicista ab– bondante, di eccezionale fecondità e facilità, r,he ha scritto una, ventina di opere di teatro, altrettante composizioni per orchestra, sette quartetti, sÒnate, pezzi per pianoforte, un centiliaio di liriche vocali da camera, e trova inoltre il tempo di correr qua e là per l'Europa, di scrivere articoli e far conferenze, è sconcertante ad un primo incontro: occorre aver conosciuto una buona parte della sua produzione per poter giudicarne il valore. Non è facile discriminare il buono dal meno buono, l'e~senziale dall'aecessorio: non v'è opera di lui in cui non vi sia almeno una pagina che non faccia gra~de lioteca Gino Bianco
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