Pègaso - anno III - n. 7 - luglio 1931

56 G. Jl. Gatti in cui la paRsioue sofferta e la retorica verbale erano andate spesso a braccetto aveva avuto origine. Con questo in più: che mentre altrove e purtroppo anche da noi, questi nuovi modi erano frutto di gust~ transitorio e sentivan l'imitazione e l'artificio, in terra di Francia essi si riallacciavano direttamente ad un pas.<iato che non era mai morto e st presentavano perciò .con uria vivacità ed una naturalezza ricca di sicure promesse. I primi concreti risultati di questa nuova poetica, che si ri– chiama all'opera ed all'esempio di Erik Satie, li troviamo nelle pagine di quel gruppo che fu detto dei<<Sei», anche se non in tutti i componenti; musicisti, oltre che di valor disuguale, quanto ma-i diversi di temperamento, cultura e gusto. Se l'essersi uniti· ed aver accolto il titolo che ad essi dette un critico senza troppo averci pensato sopra, può aver contribuito a diffondere il loro nome, di certo non hà giovato alla comprensione delle loro opere ed a fis– sarne i lineamenti essenziali. Oggi che il gruppo è disciolto e che ciascuno dei componenti ha ripreso la propria libertà (se pll'r mai ne fece sacrificio all'idea comune), quasi ci pare impossibile che si sia potuto trovare un denominatore comune_a Honegg·er ed a Pou– lenc, a Milba,ud e ad A.urie, tanto essi sono diversi, da qualunque punto li si consideri. Il più lontano aa Satie, tanto lontano che quasi par non l'abbia conÒRciuto, è Arthur Honegg~r, l'unico che possa vantarsi d'aver avuto la popolarità, d'aver ottenuto quello che si dice m1 successo, - un vero e proprio successo di pubblico. Non possiamo perciò di– menticarlo, per quanto il suo posto non sia qui, per la ragione· sopra detta e per le altre che ora esporremo, facendo cadere l'ac– cento per l'appunto sui caratteri dell'arte sua negativi sotto il ri– guardo che presentemente ci interessa. , Di famigJia zurighese ma .trapiantata nel nord della Prancia, egli non ha rinnegato la sua origine e la prima educazione roman - tica; protestante, porta nella mnsica l'austerìtà e il rigore della sua religione insieme con una imma,ginazione tumultuosa in apparenza ma _in realtà ben imbrigliata, negli scheqii dei vasti affreschi del– l'oratorio tedesc o. Per q uanto, come risulta, da sua dichiarazione,· egli tenda ad un idea.le hachiano e forse ambisca alla funzione che Bach assolvette fondend o la severa arte germanica con la vocalità . ariosa degli istrumenta.listi italiani e con lo charme dei clavicemba– listi francesi, forse è più vicino a Haendel, col suo decorativismo e la volontà-dell'effetto ad ogni costo. Nel Roi David, cui non si posson negare larghezza di pennellata ~ appropriata disposizione di mass e archite ttoniche, il ·musicista non è così scrupoloso dello stile, da evita.re che accanto al classicismo di Bach Ri frovi il tocco suggesti vo che t i fa peu-sare a Debussy o a Ravel, e un certo orien- , BibliotecaGino Bianco

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