Pègaso - anno III - n. 7 - luglio 1931
Il « Ritorno alla semplicità» in alcuni giovani compositori francesi 55 d'éclairer ia multitude par leurs lumirères et de la guider par leurs préceptes)) (Grimm, Lettre sur Om.phale). A Rameau si rimpro– verava l'eccessiva ricchezza armonica ed un'ingegnosità, nella con– catenazione deglì accordi che era « contraria alla natura)); il com– positore che ha ricchezza di idee non ricorrerà mai agli effetti del- 1' armonia; essi « ne servent qu'à déguiser la pauvreté du génie de l'auteur )). A ben considerare, è la stessa accusa di complicazione ch'è stata mossa a Berlioz, o, quanto meno, che ha fatto sì che, nono– stante tutte le esaltazioni a freddo degli scrittori intinti di scio– vinismo, le opere di Berlioz abbian trovato sempre u'n ambiente più favorevole in Germania che non in Francia. L'autore della Fan– tastica, pieno di letteratura e di romanticheria sin sopra i capelli, contraddiceva e contraddice a quel bisogno di chiarezza e di misura che si ripete esser il carattere fondamentale della tradizione mu– sicale francese. A tali cause d'ordine generale, a questa, spinta di cui· gli artisti stessi non si rendon conto tanto le sue origini sono lontane e radi– cate nel profondo, si sovrappone l'obbiettivo preciso e immediato della reazione contro la corrente dell'arte deformatrice e mostruosa, che in musica nasce e fa la sua maggior rapina nell'Europa di mezzo. A questa estetica della deformazione, della caricatura, a questa mistica della mostruosità, per cui il brutto è vagheggiato come l'unico motivo artistico e il difforme sancisce i cà,noni di una nuova accademia (gli esempi spesseggiano, soprattutto fra il '15 e il '20), il Satie oppone il suo verbo di semplicità e d'ordine, cer– cando ancora una volta di conciliare nella teoria e nella pratica del– l'arte i due termini contraddittori di primitivo e classicistico. Pri– mitivo poi che reagisce all'abilità ed alla sapienza tecnica, all'arti– ficio fine a se stesso, al sensualismo della ma,teria (e non sono estra– nee a questo atteggiamento la sua con-versione e l'adesione a quel movimento, che in Francia ha avuto tanti riflessi nel mondo del– l'arte, noto sotto il nome di neotomismo; vedi le lettere Oocteau– Maritain) con lo spirito di un quattrocentista, - e non mancarono, a conferma, le accuse di insufficiente preparazione tecnica, di gau– oherie e simili; - classicistico per la coscienza viva e perentoria della forma come proporzione, simmetria, logica costruttiva, virtù intellettuale insomma, che si ritrova in uno dei suoi momenti mi– gliori, in quel Soora.te, di un ellenismo filtrato attraverso l'anima cristiana e romanica di un discendente dei musicisti del Nord della Francia (a differenza di un Fauré, di cui il classicismo è di pura sorgente mediterranea). Sai,ie ed il movimento che con lui e da lui aveva inizio giunge– vano propizi nell'immediato dopoguerra e si inserivano al momento opportuno nella corr-ente antiromantica (e, per la Francia, ap.ti– germanica) ed intellettualistica che dal ribollimento della gu erra, iblioteca Gino Bianco
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