Pègaso - anno III - n. 7 - luglio 1931
26 A. Oonsiglio e concetto di passione aspetto del contrasto tra salute e morbosità. ' d' Per esempio, a che cosa mira la descrizione delle gare 1 scherma, se non ad una retorica ·esaltazione della forza :fisica? a che altro mira la descrizione della Esposizione di Agricoltura, se non a magnificare la bontà della vita rurale? Questo è· prop:io uno dei .caAiin cui i personaggi e gli ambienti scendono a un livello deco– ra,tivo e non riescono ad assumere quella vita indipendente e, in– sieme, correlativa che è propria dei particolari d'un'opera d'arte totale. È capitale difetto che non è da imputarsi alla fattura dei personaggi secondarii : manca al romanzo un'atmosfera morale nella quale abbiano respiro tante figure; esse non possono vivere umanamente solo nel contrasto tra salute e morbosità; se l'autrice avesse approfondito gli sguardi, avrebbe sentito la necessità di girare il prisma della passione, di mostrare la, vita della borghesia napoletana nella sua complessità, il problema nei suoi molti termini. Diciamo borghesia con una certa acquiescenza, perché, in verità, quella studiata dalla Serao non era che popolo anc6ra incapace di elevarsi, o gente chiusa nei pregiudizi della vecchia casta aristo– cratica. La vera borghesia è tutt'altra cosa: nata dai grandi mo– vimenti del secolo decimottavo, essa conquistò il mondo svilup– pando in sé lo scontento di se stessa. Vediamo, per esempio, in Stendhal, tipico campione della borghesia francese, manifestarsi un'ammirazione smisurata, un'acre invidia per le qualità della de– caduta aristocrazia. Era ed è una delle maggiori caratteristiche della borghesia, l'incontentabilità del proprio stato, il continuo anelare a un miglioramento e a un raffinamento, l'emulazione delle virtù altrui. Questa, anzi, è la sua maggiore forza. Infatti, quando la libertà la mise in grado di dominare pienamente, cominciò a desiderare le qualità frammentarie e decorative dell'aristocrazia: i borghesi, che potevano migliorarsi e ascendere col merito perso– nale, guardarono con ira quel privilegio di nascita che non avreb– bero mai potuto conquistare. Così, mentre la borghesia s'impa– droniva del secolo,· la sua parte direttiva, - formata da artisti e da intellettuali, - si vantò di spiriti aristocratici e dette del bor– ghese a tutto ciò che era di spirito gretto, retrivo, superstizioso. Strana vicenda! nella quale si opera uno scambio di nomi e la pa,rte deteriore della• borghesia assimila le peggiori caratteristiche dei vecchi regimi e la borghesia vera, quella delle forti personalità capaci di affermarsi per merito e per grandezza d'opere, sentiva il bisogno di adornarsi di un vecchio nome. Questo movimento in Italia si produsse con un certo ritardo e con tutte le incertezze derivabili dall'iniziale anacronismo. Nel movimento letterario la Serao fu una delle esponenti più caratte– ristiche di tali contrasti, favorita nel suo valore rappresentativo BibliotecaGino Bianco
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