Pègaso - anno III - n. 7 - luglio 1931
24 A. Oonsiglio respiro. Infatti, oltre la prima parte, non sono infrequenti in li1antasia passi sobri e meditati che rendono gli stati d'animo con osservazioni essenziali. Ecco, per esempio, il timido e innamorato professor Galimberti : Egli si passò una mano sulla fronte e restò pensoso. Mentre ella voltava le spalle al balcone, egli vi si trovava di fronte; era giallo alla luce mite d'un giorno di febbraio. Gli occhi pareva ogni tanto che lo– scheggiassero. - Ieri, - riprese lui, - ieri non mi beneficaste di una lettera. - Ieri .... che feci ieri ?... mi ricordo, non vi scrissi perché venne Alberto Sanna. - Viene .... spesso .... mi pare? - È mio cugino, - disse lei freddamente. La conversazione cadde. Lui contava macchinalmente le dita del guanto che non aveva messo, parendogli qualche volta di trovarne sei. Lucia sfilacciava la frangia di seta della sua poltroncina, la faccia in aria. Ecco, in quest'altro passo, Lucia che promette con civetteria di scrivere una lettera ad Alberto, mentre poco prima l'ha rifiu– tata al professor Galimberti : 'l'utte queste cose ed altre ancora che non pensi, io le scriverò in una lettera. - Quando, quando ? - Oggi, stasera, domani. - No, stasera. - Bene, stasera. Ma tu non mi rispondere. - Ti risponderò. - No, Alberto. Tu hai il petto delicato, il curvarti ti stanca. Non voglio assolutamente. Cosi il professore era perfettamente escluso dalla intimità di quel duettino, come una persona noiosa. - Ohe ci fo qui, che ci fo qui, che ci fo qui ? - domandava a se stesso. Ora aveva tratto indietro, goffamente, il piede calzato dallo stivale inzaccherato; ma lo rodeva, il dubbio feroce, di aver la cravatta- di tra– verso, come gli accadeva talvolta. To<lcarla non osava. E il suo animo era doppiamente tormentato: da quella lettera che Lucia scriveva a.i cugino e da quella cravatta che non voleva mai stare a posto. Malgrado la precisione e la intimità di queste osservazioni, il dialogo è quasi sempre convenzionale, la psicologia di- Lucia è troppo spesso costruita di maniera, con Fausilio di vecchi gesti e di vecchi atteggiamenti da donna fatale: · - È venuta l'ora della preghiera, signorina? Io mi 1·itiro, - disse lui (Andrea), con una intonazione comica. . - No, - rispose Lucia alzandogli in faocia gli occhi, - no, poiché 10 prego sempre. Ma quando mi accade qualcosa di strano, io apro la BibliotecaGino Bianco
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