Pègaso - anno III - n. 7 - luglio 1931
4 F. Guicciardini « Se perdiamo questa occasione non 1:1rivedreill:o forse mai più? la medesima Lucca ce ne può essere ottimo esempio : potettono gh avoli nostri averla sicuramente con 80.000 ducati; mentre riguar– dano alla spesa, mentre sperano averla con più facilità, uscì loro di mano ; invano poi gli corsono drieto : comperaronla presso a 300.000 ducati, spesonvi somma infinita di danari : non solo non l'ebbono ma caddono in tanti pericoli che ne perderono la libertà. Guàrdia~o che noi e la medesima Lucca non abbimo a essere alle– gati a' nipoti nostri per esempio: che infamia, che ignominia sarà · la nostra se non accettiamo questa occasione ! « A che fine cercammo con tanta istanza che non fussi nominato nena pace, se la timidità nostra gli aveva a dare quello che la giu– stizia e la volontà di tutta Italia gli tolse? Manco carico nostro era che fussi nominato, perché non potendo noi offenderlo non si scoprirebbe la nostra viltà. « Sono certo che se non prima, in ogni turba,zione di Italia se non facciamo la impresa cognosceremo a spese nostre la nostra viltà; lamenteremci non ci avere saputo assicurare, ma le querele nostre serviranno più presto ad accrescerci il dolore e la infamia che a farci utilità. Potrei dire molte cose, ma le pretermetto perché non so che vi possa muovere se non vi muove tanta facilità di po– tere conseguire grandissimo onore ed utile}). Seguitò il parlare di messer Rinaldo grandissimo silenzio di tutto il consiglio perché era noto che Niccolò da Uzzano aveva contradetto nelle pratiche, e ognuno aspettava il parlare suo; il quale, sendo aspettato e quasi ricercato da ognuno, levatosi in piedi parlò così : « Io ho più volte, prestantissimi cittadini, considerato da me medesimo quale possi essere la causa che i popoli più facilmente si inducono a pigliare la guerra per speranza di acquistare che non si dispong?no per timore di non essere assaltati, e non 'mi è stato tanto facile a trovarla quanto a cognoscere che è cosa fuora di ragione, perché negli uomini debbe potere più ,il desiderio di conservare il suo che di occupare quello di altri: nell'uno caso la guerra è volontaria, nell'altro è necessaria; sempre la difesa è giu– stissima ed onorevole, lo offendere altri spesso ingiusto e con nota di ambizione. Gli esempi sono molti in tutte le republiche e nella nostra: la quale non gli fu mai proposta speranza di guadagno che avidamente non corressi a pigliarlo; rare volte ha prestato fede a chi ha mostro i pericoli di essere oppresso se non si previene in modo che ne è incorsa in gravissimi pericoli : la pace fatta con 1 La– dislao e con questo duca, di Milano ne sono abbondanti testimoni. « Quando la impresa di Lucca fussi facile, come Messer Rinaldo BibliotecaGino Bianco
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