Pègaso - anno III - n. 7 - luglio 1931

H. KESTEN, Joseph siteht die Freiheit ecc. 125 riferiti. La, SU,1:1, arte di dare in poco il molto, un romanzo in una pagina, un destino in poche righe, - arte che lo scrittore può avere appresa leg– gendo i romanzi-'0spresso degli espressionisti Edschmid e Klabund, - non favorisce d'altro canto le penombre le metafore e i sottintesi pudichi. Qui più che altrove si dice pane al pane e vino· al vino. ,Se dunque Her– mann Kesten, classe '900, può sembr3:rci più giovane dei suoi coetanei, di Ernst Glaeser che ha ventinove anni e di Heinz Lie.pmann che ne ha ventisei, è per il pudore che involontariamente rivela la sua impudi– cizia, per un'ironia, per un sarcasmo sempre troppo presenti per non ~embrare un omaggio ai rispetti umani, una maschera, - del resto n_on nuova nella storia,..:_ per nascondere la propria partecipazione. Nuova è soltanto l'ambientazione dell'antico fenomeno letterario dello scettico sentimentale nello spazio e nel tempo: nella Berlino dai ritmi rapidi, nell'epoca dell'impas.sibilità neorealistica. Nuova la concomitanza di un umorismo che procede in quarta velocità di fianco al dramma e riesce a mantenerne intatta la sostanza. E nuova e paradossale la forma che in Kesten sceg:lie la bandita umana pietà per rivelarsi. In fondo il dramma di quasi tutti i personaggi di Kesten è quello, se- , colare,, de « l'anima semplicetta che sa nulla» e inorridisce alla rivela– zione delle brutture del mondo; dell'intenzione di bene che si risolve in disastro pei beneficati ; delle miserande catastrofi della virtù e dei fe– lici accomodamenti della cialtroneria; degli incredibili porti in cui va a . sbarcare chi ha voluto cerca:r col suo naviglio felicità e libertà. In un solo giorno, - e lo scrittore sa conferire alla densissima vi– cenda romanzesca di Joseph sucht die Freiheit una serrata unità di luogo, di tempo e d'azione sen[l,'altro persuasiva, - in un solo giorno, quello del suo compleanno, il tredicenne Joseph Bar si regala da un nascondiglio, dove s'è messo volontariamente di vedetta, tali verità intorno alla propria famiglia, che ama e con cui vive in un'unica stanza, da insudiciare in sé ogni più sacro affetto e da mutar radicalmente l'immagine che s'era fatta del mondo. Egli apprende che lo zio Ross, strano tipo d'avventuriero fallito e di para,ssita amorale verso cui sono andate tuttavia le sue simpatie d' adolescente, gli ha corrotta la so– rella Thinka che per questo ha perduto il suo posto,; che l'altra so– rella, Luisa, con.cluce una vita così ,sventata da autorizzare un usuraio ricattatore a, proporre alla, madre, che gli deve del denaro, un rivol– tante mercato; che infine la madre stessa, - e questo J oseph lo vede coi propri occhi, - si giace, in anticipo· pagata, con un antico innamorato babbeo il quale, sapendola divisa dal marito, era venuto nientemeno che per sposarsela. La catastrofe ,è completa quando, durante una sorpresa della polizia che cerca l'usuraio, il ragazzo caccia a morsi dal proprio nascondiglio l'amante della madre, e quando, subito dopo l'atroce scena per cui la madre ca,pisce che il figlio ha visto, portano su, esanime, Thinka che si è gettata a fiume apprendendo dalla bonaria farabutteria dello zio Ross ch'egli non la può sposare perché ha già Illoglie e figli. Se Kesten commenta con sardonico ghignò le avventure di questa famiglia modello, se al colmo di una scena straziante è capace di ri– cordarsi del teatro dell'opera e d'aggiungere, come uno sberleffo, la frase: « La musica, naturalmente, mancava», è perché teme d'apparir ·bliotecaGino Bianco_

RkJQdWJsaXNoZXIy