Pègaso - anno III - n. 7 - luglio 1931

• 124 G. G. BELLI, Sonetti ----------- d'ordinario, nelle edizioni destin1;1,te a un'ampia divulgazione, si sole– vano omettere (il Morandi, come ognun sa, per questa ragione mera– mente pratica li raccolse tutti in quel celebre sesto volume, che i buoni padri di famiglia facevano regolarmente sparire dallo scaffale). Bisogna a ogni modo riconoscere che la cernita è stata fatta con finezza; e ac– compagnata da brevi note di carattere, oltre che esplicativo e infor– mativo specie a uso dei non romani, estetico, spesso felici. Chi finora conosceva poco o nulla, l'arte del poeta, potrà valersi anche di tali note per essere introdotto al gusto della sua corposità, della sua viru– lenza, della sua atroce irrisione, della sua scoppiante salute, della sua tragedia; e alle mernviglie di quel suo contrappunto metrico che, dove il Belli è più grande, è tutt'una cosa col suo respiro trionfale. · Il Vìgolo ha anche, e sempre a scopo divulgativo, ammodernato la grafia alquanto complicata che il Belli aveva adottato per rendere la pronuncia romanesca. E ha fatto benissimo a sopprimere certi inutili Taddoppiamenti, o !'inesatte indicazioni belliane del largo e strisciato e pala.tale dei romaneschi, che non si può identificare con se (non è vero che pece si pronunci come ziesce) o còoe (cuoce) come cosce). Meno bene ha fatto nel riportare a s certe consonanti che iuveçe suonano come una durissima z: il romanesco non dice er sole) la borsa, dice er zole) la borza / e la mutazione del Vìgolo è un piccolo abuso, che in qualche caso può distruggere addirittura la rima. SILVIO D'AMICO. HmRMANN KEsTENJ Joseph suoht die Freihmt-. -- Kiepenheuer, Be~lin, 1928. Mk. 4,50. - - Ein a·ussohweifender Mensch . .:_ Kiepenheuer, Berlin, 1929. Mk. 6. - - D'ie Liebesehe. - Kiepenheuer, Berlin, 1929. Mk. 5. - - Gliiokliche Mensohen. - Kiepenheuer, Berlin, 1931. Mk. 5. Gioventù in letteratura significa novità. Per cui, se diciamo che Hermann Kesten è uno scrittore giovane, non vogliamo riferirci ai suoi trentun anno, ma a qualche accento che nei coetanei non si ritrova. La ·generazione che la guerra ha sorpreso all'uscita dell'infanzia, l'inquieta p~~ in piena adolesc,enza, il turbine dell'infl.a0ione nel fiore della gio– vrnezza è una genera,zione di precoci, di maturati in fretta di freddati d'indifl'erenti. .Se la vita, rivelandosi troppo presto senza' veli, ha, im: posto loro ,spesso un'ad~ttabilità confinante col cinismo, lo .specchio di questo vivere non poteva esser che una letteratura tutta crudezze inau– ,dite, esposte con la più assoluta impassibilità. Certo nemmeno gli espres– sionisti avevan peccato di delicatezza, ma il loro gesto distruttivo si giustificava come quello di una pattuglia di guastatori persu8Jsi d'avan– '.Zare verso una palingenesi del mondo. La nuova generazione letteraria •constata, recrimina appena, non spera più. Lo stesso Hermann Kesten ,si guarda bene dal fare il sentimentale. Anzi, in confronto ad altri .scrittori della neue Sachlichkeit- che hanno imparato a far parlar le cose e a beffarsi della psicologia come di un trastullo borghese di rammolliti e cl'esteti, il Keiiten, e tra poco lo ve– -a.remo, può addirittura ottener la palma in fatto di brutalità di casi BibliotecaGino Bianco

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