Pègaso - anno III - n. 6 - giugno 1931

NOTE SULLA MUSICA DI IERI E DI OGGI. Una notte viaggiando alla volta di Roma mi incontrai in treno con un vecchio professore di matematica, un po' anche :filosofo, mio amico. Dalla sua innata austerità e dalla sviscerata devozione alle scienze egli è stato costretto a classificare inutile passatempo, o quasi perditempo, le arti e in ispecial modo la musica. Ciò non ostante mi salutò con queste parole: - Mio caro, non bisogna an– dare, contro le tradizioni, né denigrare il genio della nostra razza. E doveroso il rispetto per i sommi nostri musicisti. - Apostrofato bruscamente, senza lo stimolo di una discussione, non riuscii a tro· vare una pronta risposta e alquanto abbattuto ritornai al mio posto, e durante tutto il viaggio non feci che tormentarmi esaminando la mia coscienza e cercando di scoprire la causa delle invettive di un amico sincero ma all'oscuro delle mie opinioni e idee sull'arte musicale. « Pur non avendo mai denigrato i cigni nazionali dei secoli XIX e XX è reo di antipatriottismo chi non li esalta o non segue le loro orme, e più che reo è chi osa affermare che la musica italiana non si deve fabbricare collo stampo, che può manifestarsi in mille modi, sotto varissimi aspetti e che nei secoli XVI e XVII l'Italia ha dato dei grandi musicisti i quali oggi potrebbero additare nuove strade, o forse ricondurre sulla grande strada maestra qualora si rimettes– sero, almeno, allo stesso livello di quelli ottocenteschi>>. Perché queste idee, che nel loro complesso sono soltanto una modestissima opinione, offendano la musica italiana (cioè quella ufficialmente riconosciuta: il melodramma del XIX secolo) non si capisce ed è appunto l'enigma che nemmeno otto noiosissime ore di treno sono riuscite a ·spiegare. Forse è dalle opere di un musi– cista accusato di ribellione che si traggono certi giudizi, perché le opere che si esprimono con un linguaggio personale, sono la prova anche delle inevitabili ripugnanze dell'autore per tutto quello che non entra nell'orbita della propria concezione spirituale cioè arti– stica. Oppure trattasi semplicemente di stregoneria-: qualche indo– vino ha letto i pensieri di colui che è stato accusato da un musico– fobo di essere ferocemente iconoclasta, mentre invece è soltanto un po' pessimista pur non disperando nell'avvenire della musica italiana. Biblioteca Gino Bianco·

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