Pègaso - anno III - n. 6 - giugno 1931
766 V. L.A.RB.A.UD, Paul Valéry sia espresso Valéry, parlando di Pascal. A p~rte i ~oti~i ideali che 1~ , guidavano, non si può pensare a una sorta di. gelosia d1 sa~gue o, per altro verso, a una severità ver,so una parte eh se stesso, rilevando un tono nettamente pascaJiano in un aforisma come questo : « L'homme est adossé à sa mort comme le causeur à la cheminée » ? Aforisma eh~ non resta solo nell'opera di V,aléry. ALBERTO R-OSSI. ALFREDO ASIDLLA, 21 + 26. - «Augustea», RomarMilano, 1931. L. 12. Un Oasella pervenuto alla mèta ·e che si adagia nella « serena pie-· nezza di un meriggio estivo » non ce lo saremmo mai imaginato, e tuttora stentiamo a crederlo, nonostante le ripetute dichiarazioni contenute in questo libro. Casella, per noi, è stato sempre simbolo di movimento, di slancio in avanti, d'intelligente ed ottimistica curiosità; la funzione ch'egli ha, compiuto nella vita musicale italiana è stata tanto precisa quanto necessaria:· quella che solo poteva compiere uno spirito come il suo, aperto e sensibile a tutte le voci, d'ogni tempo e d'ogni paese, freddo e analitico, audace ed imperioso. Se non possiamo consentire allorché egli dichiara di aver trovato lo stile italiano moderno, tipico del nostro t(:)mpoe della, nostra, razza, e lo pone come esempio ai giovani mu– sicisti, è fuor di dubbio che l'influenza dell'opera di Casella compositore, interprete, scrittore, conferenziere, organizzatore, « ufficiale di collega– mento» fra i quartier generali della- musica fuor d'Italia e i primi timidi rappresentanti del movimento musicale italiano, è stata notevole e b~ nefica. In senso positivo e in senso negativo : ché, mentre ha fatto co– noscere da noi musiche e musicisti stranieri degni del maggior ri– spetto , ha valso a ridurre nei giusti limiti e talora a «smontare>> delle fa.me ·prodotte dall'accorta pubblicità più che di reale valore. Le diverse tappe per cui è passato Casella, costituiscono altrettante fasi o momenti dell'arte e del gusto musicaJe contemporaneo, di cui dovrà tener conto lo storico della musica nel ventesimo seèolo; e data la speciale caratte– rizzazione che secondo noi conviene al nostro musicista, non troviamo affatto contraddizioni o rinnega:qienti nel suo awrriculum, ma esperienze successive, condotte con rigore quasi scientifico, sino alle estreme conse– guenze e sino al completo chiarimento degli elementi della, esperienza stessa e delle loro possibilità artistiçhe. Questo procedere, che tiene del metodo di laboratorio, ha servito à dare a Casella una finezza e per– fezione di mestiere davvero cospicue, e non solo nell'-ambito della sua Nazione. Questo è l'insegnamento ch'egli ha proposto ai musicisti più giovani in un'epoca ~in cui, come giustamente è notato in questo libro, il pregiudizio dell'arte « dono divino» faceva ritenere la capacità tecnica e la cultura dannose all'ispirazione. Però, da questo a identifi– care arte e mestiere, come ci par d'intendere a pagina 38, ci corre. Tanto vero che il Romanticismo il quale ci ha dato come il Casella scrive, degli rurtisti « sovranamente deficienti di tecnic~ e tr~ppo igno– ranti del loro mestiere», occupa un posto rispettabile nella storia della musica, forse in grazia di quel « dono divino». Se l'arte come Casell~ aggiunge riecheg~iando note affermaziQni della moderna ~stetica e sto- BibliotecaGino Bianco
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