Pègaso - anno III - n. 6 - giugno 1931

V. LA.RB.A.uo, Paul Valéry 765 Nouvelle Revue Française e altrove. E siai lecita qui qualche piccola os– servazione marginale. Anzitutto -come risulti, sia da quella descrizione di Larbaud, sia da queste :note e da tutte le altre del genere, e dagli scritti teorici tutti, insomma, del Valéry, che quella posizione stretta– mente «conoscitiva>> che egli si è scelta, per quanto escluda nettamente dal suo campo ogni valutazione e preoccupazione di ordine morale, con– duca di per sé e involontariamente, a una sorta di atteggiamento, nella vita e di fronte alle evenienze di ogni istante, implicitamente stoico_. Con che si avrà una prova di più della interdipendenzaj delle varie forme di attività mentale e vitale. (Si rilevi, qui, una definizione del Larbaud il quale crede di potere, e anzi- di dovere, chia.mare Valéry un « moraliste de la vie intellectuelle >>dove moraUste, crediamo noi, è preso nei suoi due sensi). Un secondo rilievo, affatto laterale anch'esso, porta, poiché si è voluto in queste pagine insistere sulla parte avuta da elementi italiani nella formazione della personalità valeryana, a, considerare i caratteri suoi più schiettamente francesi. E intanto quella attitudine dello spirito francese, ,e non dunque solamente del Valéry, a portare lo scherzo, il gioco di parole, anche in zone assai elevate del pensiero e della lirica : e che mi venne fatto un giorno di riferire, chiacchierando, a quel duplice significato che quasi la ·potrebbe simbolizzare, dell'aggettivo « •spirituel >> in francese. Significato che oscilla, come si sa, dallo « spiritoso>> allo «spirituale))' e che par quasi corrispondere, presso quel popolo, a un modo di pensare congenito per cui le due accezio:Q,ivengono talvolta inav– vertitamente a sfumare l'una nell'altra. Così, ad esempio, per quanto rigua;rda il Valéry, si trova, nella rac-colta in questione un aforisma come : « On a toujours un faible pour son fort >idove la forma è schiettamente epigrammatica. Ma una sottile vena di tal genere corre e serpeggia, e af– fiora per quanto attenuata e dissimulata, anche nella poesia di Valéry, e contribuisce a segnarne il particolare carattere e sapore. Si pensi a passaggi come a quello del Serpent : oppure o anche O masse de beatitude, juste prix de la toute sollicitude des bons et des mei!Zeurs esprits .... Sit6t pétris, sitOt soufflés · Maitre Serpent les a sifflés les beaux enfants .... O'est la mon fort, c'est la mon fin, a moi les moyens de ma fin ! Disposizione, nella qua1e pare che tratto tratto un sorriso di mali– ziosa consapevolezza venga ad accendere l'occhio del poeta, staccandolo per un momento dalla, propria materia. Disposizione un-:_Pocofaustiana, se vogliamo, e della quale qualche esempio si potrebbe trovar forse nelle liriche del medesimo Goethe : ma che è certo estranea affatto alla- dispo– sizion~ lirica italiana. Infine, e per chiudere queste note: si ricorda con quale severità si ibliotecaGino Bianco

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