Pègaso - anno III - n. 6 - giugno 1931
V. LARBAUDJ Paul Valéry 763 seize ans et un demi bachot .... On allait de Génes à Nervi, - un dejeuner léger et à peine le café bu, - à l'eau ! Trois ou qua.tre heures d'eau chaude, profonde, entre les rochers, jeunes gens et jeunes filles. On mon– tait sur la roche, et on se rejetait à la mer indéfiniment. Ensuite on se rajustait dans une sorte de cave marine à demi ténébreuse, encom– brée de voiles et d'avirons. Ces impressiona de soleil familier et d'eau mordante, de vie consumée à demi nue, de temps ardemment perdu lon– gtemps sont demeurés en moi l'état de ressource et d'idéal .... Si vous passez par Nervi en vous promenant; think of me.... ». Infine, troveremo ancora una volta il paesaggio ligure strettamente legato alla vicenda valeryana, in occasione della profonda crisi spiri– tuale che colpi il poeta sui ventun anni. A poco a poco, egli s'era venuto avvicinando alla letteratura, e, a traverso Baudelaire ~ i Parnassiani, all'arte e alla poesia dei flUOicontemporanei: A Rebours di Huysmans gli rivelava Verlaine, Mallarmé, il •Simbolismo insomma. E questo gli appariva (egli si iniziava in quel torno alla musica) non solamente come una scuola letteraria, ma come un insegnamento morale, un atteggia- · mento dinanzi al problema del mondo. Egli incominciò in quel tempo a scrivere versi, che furono presto notati (tuttavia, è interessante rilevare che pur in quella esaltazione simbolistica di tutte le facoltà indefinite, nell'anno di servizio militare che allora prestò, restava ammirato dello stile del Regolamento, il cui ca.rattere di brevità, e precisione subito gli dette a riflettere). Anche, si divertiva a rilevare come « una certa oscu– rità fosse inerente a ogni linguaggio preciso .... ». Era stato Gide a dargli a leggere Mallarmé, Rimbaud : quanto più li leggeva, di tanto cresceva la sua esaltazione poetica : ma nel medesimo tempo la ra-gion~ reagiva contro: e si metteva per conto suo « a teorizzare furiosamente». Co– mincia allora, mentr-e già egli veniva considerato come una delle pro– messe migliori della sua generazione, quella crisi che il Larbaud cosi defi– nisce: « En pleine •santé, l'esprit agile, net et fécond, le jeune « roi de la vie ll las de s&,richesse et de sa puissance, la pe.nsée arrivée à la li– mite où se fait entendre l'antique parole. Tout est vain, le coeur buté contre un amour sans espoir, l'ame dégoutée par les mesquineries de la vie quotidienne, croit toucher son néant et reve d'abdiquer. Mais c'est alors qu'il peut réagir contre les forces qui l'entra,inent, se ressaisir, et commencer à régner sur lui-méme ll. Questa reazione si produsse, appunto, durante le vacanze del '92, a Genova, in certe notti insonni d'agosto passate in una vecchia casa della Salita San Francesco, « in una camera la cui unica finestra, posta assai in a-lto, era empita- soltanto da un rettangolo di cielo stellato .... l'ammucchiamento folgorante di stelle delle notti estive nei cieli meri– dionali. La volontà si ripiegava su se stessa pronta a scattare, e rompere gli idoli, a liberarsi a ogni prezzo delle menzogne, letteratura e senti– mento. La crisi suprema ebbe luogo in una notte di temporale .... Tutto ciò di cui egli aveva vissuto, perdeva ogni importanza. Nella solitudine, si sarebbe consacra,to a quell' « avancement en soi-méme Jl che solo lo preoccupava. · Nonostante tale rinuncia alla letteratura, negli anni che seguirono , Valéry diede ancora qua,lc.hescritto, sebbene di specie quasi unkamente ibliotecaG no Bianco
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy