Pègaso - anno III - n. 6 - giugno 1931

762 V. L.A.RB.A.UD, Paul Valéry mento di interesse: rivelandoci, cioè, di quanta importanza, nel for– marsi e nello sviluppo di una tale personalità, sia sfato il nostro paese. Influenza, tuttavia, che si esercita diversamente da quel che non accada di solito; che non fu, vale a dire, una scoperta, un incontro dell'uom~ già formato, e che provoca una sorta di innesto, una nuova fase eh sviluppo nella sua personalità. Qui l'influsso si esercitò più fortemente negli anni della fanciullezza e dell'adolescen7,a, e agi non come oceasione riconosciuta di nuovi svilÙppi della sensibilità, ma come uno degli ele– menti formatori della sensibilità medesima. Già si sapeva che sangue italiano scorreva nelle vene di Valéry, per via della madre, genovese. Ma pochi forse erano al ·corr~nte, pensiamo, di quanto stretti siano ri– masti i rapporti familiari con l'Italia, nel periodo giovanile dell'esi– stenza del poeta. Ce ne informa Valéry Larbaud, parlandoci della im– portanza che ebbe, in quel periodo di prime impressioni, la nostra metropoli marinara : « Genova, dove egli spesso si recava a passare le vacanze, e della quale egli ha serbat,o altrettanti, se non più anc6ra, ricordi che di Sète medesima 11 (la sua città natale, dove si s,volse in gran parte la sua fanciullez za, co i primi studi). « Ces vacances à Gènes, enfin, constituaient pour l 'enfa.nt .... l'apprentissa-ge d'une seconde pa– trie, avec toutes les possibi lités q ui dérivent d'un tel enrichissement de la personnalité: la littérature italienne clirectement accessible, l'art ita,– lien mieux compris .... ». Già si sapeva della predilezione del poeta per « la Superba», descritta del resto .da lui quale· gli apparve nell'ultimo quarto dell'Ottocento, nel volume di frammenti intitolato Rhumbes. E il Larbaud riferisce un brano di una sua lettera, che ci piace di ri– portare: « Quel plaisir ce serait pour moi d'ètre avec vous dans Zena! Quelle ville singulière et complète ! Elle n 'a pas trouvé un Canaletto, ni un Guardi; Corot y a peint deux petites toiles. Personne n'a exploité cette mine inepuisable d'eaux fortes. On l'a déjà un peu gàtée. Vous n'avez pas connu il Molo Vecchio .... Il y avait aussi dans l'immense étendue une batie qui comprenait l'enceinte fortifiée, des lieux surpre– nants, des ravines, des déserts, une sorte de lac noir et inattendu .... On allait à dos de mulet à des campagnes perchées ou on mangeait des figures .... ». Intanto, a Montpellier dove i suoi si erano trasferiti, egli percor– reva l'insegna-mento secondario. -Allievo non molto volenteroso in com– plesso, come sovente accade pei più vivaci ingegni, ma tuttavia rive– lantesi con qualche successo impensato: e già assorto, da allora, in certe sue curiosità laterali: era allora soprattutto l'architettura a interes– sarlo, con Viollet-le-Duc e una Grammatica ornamentale di Owen, che certo dovette aver la sua parte nella germinazione, più ta.rdi, di certe idee della « Introduzione al metodo di Leonardo>>. E sempre a Montpel– lier egli intraprende all'Università lo studio del Diritto. Continuavano tuttavia, le vacanze in Riviera, e, avverte Larbaud, « forse fu allor~ che egli prese coscienza della bellezza dei corpi dans la lumière et en pleine nature, uno dei temi principali della sua poesia». « .Soggiorno delizioso» dicono le note del poeta.: e anc6ra, una delle sue lettere: « Quels souvenirs m'ont laissé séjours de ce còté-là (Riviera di Le– vante) et très particulièrement un mO'isd'Aout à Nervi, en 1887 ! J'avais BibliotecaGino Bianco

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