Pègaso - anno III - n. 6 - giugno 1931

758 S. ZWEIG, Tre poeti della propria vita tura delle abbondanti recensioni che il volume dello Zweig, tradotto da Enrico Rocca, ha avuto recentemente in Italia. La maggior parte dei recensori si è trovata d'accordo, anzi direi che ha ,preso le mosse da questo punto: la differenza del voiume dello Zweig dalle così dette vies rornancées, intesa la denominazione in .senso deteriore. ,Solo qual– cuno ha mostrato di preoccuparsi dell'abilità di queste «ricostruzioni» e «interpretazioni» e ha arricciato un po' il naso di fronte a capitol~ comè « Un giorno nella vita di Tolstoi », che sembrano veri e propri racconti. Noi cercheremo di capire il perché delle lodi, che in gran parte sottoscriviamo, e il per.ché dei timidi «ma». Si tratta, intanto, di biografie : Casanova, .Stendhal, T'olstoi; e « poeti della propria vita>> significa artisti che soprattutto descrissero se stessi. Che le biogra•fìe dello Zweig siano ben lontane da certe fretto– lose rimanipola,zioni della verità storica e delle verità individuali, mi– ranti soprattutto a ridare le vicende f?Sterne di. un personaggio e di un periodo storico, su questo non è neppure il caso cli discutere. Ma se per autori di vies romancées s'intendesse un Maurois, uno ,Strachey, allora? Diremo che anche allora la differenza c'è: e che mentre i due celebri scrittori, ora citati, tendono a dare soprattutto la « commedia interna» del loro personaggio, Stefan Zweig pensa al dramma. Non già, che nella vita di Disraeli e in quella della regina Vittoria sia tutto roseo o che nella vita di Stendhal e cli Tolstoi non ci siano anche i momenti d'abbandono, ma s.i tratta cli un metodo diverso di « penetra– zione » e di lavoro; e mentre i primi due autori, attraverso un'analisi cauta e lentamente progressiva, tendono a dare il senso di una vita nella sua lunghezza e, direi quaisi, nella sua longitudine, nello Zweig, invece, che è anche lui un analista ed è quasi considerato uno· scolaro di Freud, lo scavo vuol essere in profondità, e della vita cli un personaggio egli mira a darne, di traverso, « la sezione», con tratti e riferimenti di grande rilievo .. Le biografie di Zweig sono « costruzioni», i suoi àutori biografati sono nientemeno che « i costruttori del mondo». Questo è ap;punto il titolo della grande opera dello Zweig in tre volumi e •su nove autori, di cui il presente volume non è che la terza parte. ·E se i primi tre (Holderlin, Kleist, e Nietzsche) rappresentano La lotta col dèmone il cui sbocco « tende, al disopra del mondo reale, verso l'infinito»· ~ se i Tre maestri (Balzac, Dickens e Dostojewski) « raffigurano tipi' di creatori epici che mettono, col cosmo dei loro romanzi, una seconda realtà accanto alla già esistente»; questi ultimi e che sono poeti della propria vita (Casanova, ,Stendhal e Tolstoi) rappresentano « la volontà di elevare a universo il microcosmo del proprio io ». Insomma in Stefan Zweig c'è il rappresentante di un'a,lta intellettualità ,e, per dirla, con una parola sola, il rappresentante della sua razza : tedesca. Da questa situaq;ione nascono vantaggi e svantaggi, ma tutti data la statura dello scrittore, di primo ordine. I vantaggi sono nelÌa po– sizione d'equilibrio, in cui lo Zweig, con volontà e coscienza s,i è messo, specialmente nei suoi libri di cr.itica. Della sua, natur~ d'in– tellettuale il primo ad esser consapevole è lui; e nella straordinaria abilità con cui egli flette l'argomento verso l'assunto intellettuale tenendo questo il più che sia possibile naiscosto, e soprattutto nel~ BibliotecaGino Bianco

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