Pègaso - anno III - n. 6 - giugno 1931

C. E. GADD.A., La Madonna dei filosofi 755 nell'aggrovigliata tessitura. Gadda, stringatissimo nei particolari, e più nei punti vivi dei suoi racconti, è poi divagato nel tono generale e nel piglio della sua prosa. Bisogna farci il gusto. Si rischierebbe, se no, di non avvertire i pregi più ricchi di questo ,scrittore ricco, chfl nulla hanno a che fare con gli studiati effetti verbali di riso che pur tornano insi– stenti, ma cadono così spesso inutili e senz'accento. A volergli indovina.r la faccia dietro questi divertimenti, si pensa un momento a Buster Keaton, con quella sua presenza idiota e aissente; ma è un momento. Un che di corrusco, un lampo, il corrugarsi della fronte dicono altra forza e altra vita e, sopra tutto, altra passione: lo dicono descrittore lirico tra i più perentorii, e interprete umano che va in profondo. Di Buster Keaton, o dell'altro Gadda, conserva l'aria distratta, per dire più senza parere: quando descrive, con più r&pidità; quando interpreta, con celata dissi– mulazione. « I cassettoni del monte si chiudono, rabbiose porte» : sono i tiri d'artiglieria: e di immagini così nette e imprevedute il libro è pieno. Ma non fermiamoci qui. Ricordate, in Manovre, Gorgo che con l'altro cavallo, Tubone, fatica a trainar,e un pezzo da 75 ,su per una strada rotta, e uno scheggione gli si para di traverso. Un soldato è sul carro e guida, o così dovrebbe .... « A una legnata più ladra Gorgo si rivolse di scatto, con uno sguardo da far piangere: ' Ragiona! ', disse con il suo sguardo aU'uomo che lo legnava .... ». Ma ricordate, con effetto tanto più uma,namente intenso, nella Madonna dei filosofi,, la povera grama Ma:ria Ripamonti. Aveva amato quasi fanciulla un giovane, Emilio, pa,r– tito poi per la, guerra e disperso. In altra età, e in a.ltra vita, pare s'innamori, ma non è neppur detto, tanto è poco amore, dell'ingegner Baronfo. Baronfo una notte è ucciso dalla sua antica amante. Nel reg– gergli il capo sanguinante, Maria sente doppio lo strazio, dell'amore d'una volta, e dell'amore d'ora, che ora le si è rivelato, in faccia alla morte. « ' Papà, Mamma! ', urlava piangendo Maria, ' .... Salvateci. scendete!. .. ' : e voleva, scendere a terra come per affrontar quella, e non voleva lasciar di reggere con la sinistra il capo del compagno, che le pareva pesante; pesante, come deve essere la testa dei soldati morti». Compagno, dke, umanamente; e poi dice pesante, quasi senza volerlo, e senza volerlo ricorda, e ripete pesante. Vorremmo che il lettore, a questi segni, avesse avvertito, nel giro dello ,stesso libro, il crescere in ricchezza dell'arte di Gadda, il castigarsi dei mezz i espressivi , la rinuncia a-i facili effetti. A un tratto la compli– cateiza dimostra.ta sulla pagina s'•è fatta somma di sentimenti da cui nasce uno e diverso un sentimento solo, musicalmente ineffabile. GIUSEPPE Dm 'RoBERTIS. GIUSEPPE LONGO, Oallirhoe. - Studio editoriale moderno, Catania, 1931. L. 15. A questa scelta dalle sue numerose raccolte liriche, Giuseppe Longo ha dato l'ordinamento cronologico. Così le mel.e mature e saporite sono andate a finire in mezzo al cestello, e sulla bocca sono rimaste le più a:Cerbe. Può accadere che il pubblico. giudicando di tutto il cestello dalla 'bliotecaGino Bianco

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