Pègaso - anno III - n. 6 - giugno 1931

V. LUGLI, ll posto nel tempo 749 dalla moda e dal bisogno di novità a ogni costo (che poi è lo stesso) ; ma da coteste esplorazioni, fatte più per curiosità che per un trasporto irre– sistibile' verso il nuovo e l'attuale, egli non ,s'è mai ritratto senza delu– sione, senza la bocca amara. E allora, ecco i classici, le fidate parole dei classici, verità e vita d'ogni animo bennato. Spesso, leggendo queste pagine del Lugli si pensa a due spiriti cer– tamente diversi ma per qualche lato sostanziall:l abbastanza affini : Sainte-,Beuve e Renato Serra. L'accostamento non stupisca; si pensi al modo come l'uno e l'altro si volgevano ai classici; a esempio, a queste parole di Sainte-Beuve, che ,sono il suo vero grido dell'anima: « Venez à moi, mes chères Muses, mes morts chéris en qui je me réfugie avec transport contre les injurl:ls du présent, 1'héocrite, Parini, Leopardi.. .. » ; e all'animo di Serra verso le imposte novità della poesia del giorno, cer– cata çon perplessa curiosità e tensione d'animo, come al primo incon– tro d'un amore nuovo, e poi lasciata da partG, rifiutata con un gesto della mano stanca e delusa,, per riaprire magari il suo caro Petrarca .... Pensieri del Lugli verrebbe voglia di commentare con affini pensieri di Sainte-Beuve (non si dice questo natura,lmente per far paragoTui.ma solo per indicare con qualche richiamo l'aria d~l libro); e a esempio accanto a qul:lste sue parole: « Ogni generazione, naturalmente, riscopre tutto per conto proprio, sì che solo è da cercare quanto la sua visione sia nuova e più acuta», mettere questa «nota» di Sainte-Beuve: « Chaque géné– ration à •son tour est au haut de l'arbre, voit tout le pays au-dessous et n'a que le ciel au-dessus d'elle. Elle se croit la première, et elle l'est à son heure, pour un moment ». Facile commentare la differenza. Come è facile sentire quasi nella medesima formulazione verbale l'intima diffe– renza di tono c1i quest'altri due pensieri: « Solo i grandi possono vivere coi più giovani, perchè se li traggono dietro, maestri e duci: solo essi _possono essere di pareochie generazioni» ; e cc Les grands hommes litté– raires, avides d'admiration, sont comme les courtisanes célèbres qui épuisen,t suocessivement plusieurs générations dl:l jeunesse et préfèrent toujours la dernière, la plus fraiche et vigoureuse ». Anche Sainte-Beuve probabilmente pensava a, Victor Hugo (ah quel cc courtisanes célèbres ! »); noi si pensa., è evidente, a, D'Annunzio. Ci sembra che il tono fondamentale d,i queste pagine del Lugli po– trebbe appoggiare, çome una nota costante che percorre tutto il libro, sulle parole che chiudono il secondo capitolo, belle e vere: <e La fiamma torbida della giovinezza è tutta chiara, sottile. Così l'amore dell'esi– stenza : frenetico un tempo, con subite disperazioni, esaltazioni e scon– forti, quando si spregiava il facile tesoro, certi del possesso. Oggi è una accorta coscienza del dono che essa reca, - bene prezioso per il calore che sa,ppiamo darle, per il frutto che ne sappiamo trarre. E il senso, l'amore della poesia si confonde, ormai, con quello della vita». Giun– gere a cotesta calma ideale e interiore maturità ed equilibrio significa essere ormai degni d'accostarsi ai grandi. Ai quali ci si avvucina e s'ar– riva come si può, anche- per la via dei moderni, risalendo ad essi magari dalle novità del giorno; ma Viiavia che si procede, le scorie cadono, come cade anche la pretesa d'interpretarli con la sensibilità e il gusto del– l'attuale, _chei moderni e modernissimi ci possono aver dato. Solo quando - BibliotecaGino Bianco

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