Pègaso - anno III - n. 6 - giugno 1931
LIBRI. Uoo ENRICO PAoLI, Studi di diritto attico. (Pubblicazioni dell'Università di Firenze, Facoltà di lettere e di filosofia, N. S., IX). - Bemporad, Firenze, 1930. L. 60. Questo libro meriterebbe di portare un sottotitolo : Capitoli di scienza niw·va. Non gi~ che studi di diritto attico manchino sinora; ve n'è buon numero; alla fine del secolo XIX e rispettivamente ai primi anni del XX appartengono due trattati voluminosi: francese l'uno, del Beau– chet; tedesco l'altro, del Lipsius. Ma il libro del Paoli -è, in certo senso, il primo animato da spiriti giuridici. Libri di storia del diritto privi di criterio giuridico? Pare impossibile, ma è così: basti dire che il trattato del Lipsius è ordinato non secondo la materia, ma secondo i tribunali ché per ciascuna causa erano competenti: un libro di diritto civile ordi– nato secondo un criterio processualistico ! C'è da far venire i gricciori · a un giurista.. Tale anomalia si spiega storicamente. Il diritto attico è stato indagato già nel Rinascimento più tardo ·(quel Rinascimento fran– cese che ci dette il Gotofredo e il Cuiacio, che di professione erano ap– punto giuristiJ da filologi che studiavano gli oratori in parte anche per imparar da loro quell'attico di cui essi (con Aristofane) sono la fonte più pura, ma che degli oratori volevano intendere ben altro. che la let– tera. Contemporaneamente il diritto attico cadeva anche nelle mani dell'antiquaria., una disciplina che degli antichi voleva ricostruire la vita quotidiana in tutte le sue manifesta.zioni. Ma poiché gli scrittori antichi, come i moderni, scrivono in primo luogo per. i contemporanei e non per i posteri, e non fanno quindi. menzione di ciò che sanno uni– versalmente noto, poiché l'a.rc.heologia figurata non esisteva anc6ra, poiché i documenti epigrafici non erano anc6ra noti neppure pe1' un decimo di quel che abbiamo ora (allora non era uso scavare), gli anti-. quari erano ridotti a ricostruire la vita antic:;i, da allusioni occasionali in scrittori di ogni tempo. Soggetto erano non gli Ateniesi dell'età di Pericle o i Romani del secondo secolo dell'Impero, ma i Greci o i Ro– mani in genere, talvolta persino gli antichi, che sarebbe come dire gli Europei dalla caduta dell'impero di O ccidente sino all'ultima guerra. Inoltre gli antiquari erano per lo p.iù eruditi privi di ogni interesse po– litico, cioè storico; un loro rappr esent ante tipico era quell'abate Can- cellieri · che cominciava dal caval di Troia e fìnia colle molle dei brachieri. S'intende come l'antiquaria fiorisse nella gretta Roma papale della Re– staurazione; e s'intende anche come questo suo ,fiorire desse noia a, Gia– como Leopardi. BibliotecaGino Bianco
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