Pègaso - anno III - n. 6 - giugno 1931
Vent'anni 731 Aldo mio, sto meglio. Sono tornato in Roma e l'aria nativa sembra mi faccia bene. Nel sanatorio mi trovavo a disagio e sono fuggito. Del tuo libro già notai generaLmente, presto gli consacrerò una intera lettera. Hai mandato il libro a Go– voni ? Mandaglielo. Gli farai un vivo piacere-. Egli è uno di coloro, vale a dire dei nostri, che comprendono intensamente, e il tuo poema è precisamente di quelli che danno il perfetto godimento dell'anima. E ringraziandoti anc6ra io per quello che ho sognato leggendoti, ti bacio con viva effusione tuo SERGIO. E finalmente: Mio diletto Aldo, rispondo alle tue tenerissime parole con un singhiozzo fu– nebre. La nevrosi mi tiene profondamente da vari giorni. Questa è, forse, l'ultima crisi. Abbi pietà di me. Vorrei dirti tante cose dolci e serene, ma non so che pian– gere. Sento unR voglia smisurata di implorar perdono, oggi, da tutti. Che stia per morire davvero ? Domani. ... Se resisterò ti dirò quello che sto soffrendo. Ima– gina, Aldo mio, che non so neppure baciarti, temendo che sia questo l'ultimo mio ricordo. Perché, non vorrei morire anc6ra .... Quattro o cinque giorni dopo ebbi, inviatami da un amico., la par– tecipazione della sua morte, e questo è davvero il mio ultimo ricordo, come per 'Fausto Maria, Martini il suo viso, già nataJite nel vuoto, visto per lo spiraglio della porta, in uno specchio. Il fanciullo che aveva detto «muoio,, mòrendo, che non aveva sa– puto dire altro, al contatto della morte. si domanda: « che.sia per morire davvero ? Perché, non vorrei morire ancòra .... >>. Ed i.o seguendo cosi questa dolce fine e sentendolo morire, mi pareva in fondo che non dovesse morire, quasi non credessi alla realtà, né fui in tempo a correre per vederlo, conoscerlo, dirgli addio .... Forse perché Sergio non è morto. Chi vorrà cancellare da.Ila nostra poesia il suo nome in quell'unico canto? ... << Perchè tu mi dici: poeta? Io non sono un po~ta. Io non sono che un piccolo fanciullo che piange .... ,,. ALDO P ALAZZESCHI. • Nota. Mentre licenzio questo mio scritto mi giunge la notizia della morte di Fausto Maria Martini. E come ventiquattr'anni or sono per quella di Sergio, le mie palpebre hanno un sussulto pel battito di un'ala, di un'ala bianca: tale è la morte _per qu.este creature. A. P. oteca Gino Bianco
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