Pègaso - anno III - n. 6 - giugno 1931

724 U. Ojetti - Settimanali --------------------------- Resta l'opinione dell'onorevole Basilio Cascella. A me sembra che un solo mezzo vi sia per mostrare, al pubblico che titubasse, i torti o le ragioni di lui: quello di affidargli due sa,le della prossima Biennale v~neziana perché egli vi appicchi i quadri che piacciono a lui. I discorsi generici sulle tendenze della pittura o dell'architettura, del Novecento e dell'Ottocento, non menano a nulla,. Ogni artista, crede o finge di cre– dere che si parli del suo vicino. Non bBJsta,: ogni benpensante che, visto un nudo dipinto da Sironi o da Oarrà, fugge spaventato e con ragione trascina seco la cara consorte, non avesse per l'orrore a sconciarsi, udEmdo i molti Cascella deridere ottime esposizioni come la Quadrien– nale, s'immagina che Oppo vi abbia voluto far trionfare i suoi propri amici e pupilli escludendo dispoticamente decine d' Angelici, di Ra:ffaelli, di 'fiepoli redivivi, e condannandoli all'oscurità e alla fame. Invece la verità è che di questa decadenza della bellezza a vantaggio dell'espressione, di questo voluto abbandono della forma a vantaggio, addirittura, della ricostruzione, di quesui, riterca d'uno schema sicuro prima di riedificare, di questo tormento, insomma, d'andar profondo con la speranza di ritrovare la gemma perduta, soffre oggi, anche se Oa– scella non lo sa, l'arte di tutto il mondo, non soltanto l'arte italiana: voglio dire, tutti gli artisti capaci di soffrire per arrivare a creare. Su questo sforzo s'nanno da misurare la potenza e resistenza di cia– scuno : che è il compito e n dover,e della critica, oggi biasimando quelli che s'accontentano d'imitare il gesto di chi fatica, ma di fatto non fati– cano, e chiamano arte i •propri difetti; domani, esaltando chi, sia pure con un'opera sola tra cento, prova d'avere raggiunto lllt mèta felice o soltanto d'esserle andato vicino; oggi, aiutando a star ritto chi ondeggia tra le va.rie mode e quasi per troppa curiosità perde sé stesso, che è n male più diffuso;' domani, persuadendo il pubblico ad aver fede in chi anc6ra sembra sfidarne il placido gusto e invece s'arrovella a trovare il modo per confidarsi tutto e per raggiungere la pac(:l tra quel che è e quel che pare, · E in questo la cr~tica non dovrebbe sbagliare mai: nel distinguere la sincerità dall'inganno, l'originalità dalla novità di moda, la sponta.neità della puerilità, il vigore da,lla facilità, il grossolano dal grande, la verità dal luogo comune, · A giudicare Basilio Cascella critico da Basilio Cascella pittore, non ci sembra <:h'egli sia riuscito anc6ra a una sola di queste distinzioni; anzi dubitiamo che ormai possa riuscirvi. Ma poiché molti dei suoi col– leghi deputati e molti del pubblico potrebbero credere il contrario il vero mezzo, ripetiamo, per rischiarare le idee, è la mostra Cas<:ella ~on un cartello sul:la porta, All'insegna della modestia e, per emblema,' una donna ignuda che abbia soltantQ un gioiello al collo: una medaglietta di deputato. Il nudo se lo dovrà dipingere da sé Basilio Cascella. Quanto alla, medaglietta, la cbie,do perché nella nuova legislatura · gli resti a,lmeno questa, dipinta. Uoo Omr:r1. BibliotecaGino Bianco

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